Luciano Odorisio, Politica

Marco Travaglio: Matteo La Cozza, bad company per il PD

di Marco Travaglio per Il FQ, 30-10-19

Non è vero che Italia Viva sia inutile. 

Anche Renzi, nel suo piccolo, svolge una funzione vitale per l’ecosistema. 

Uno di quei lavori sporchi che qualcuno deve pur fare. L’ex rottamatore, dopo aver rottamato il suo partito per fondarne un altro, si dedica alacremente al riciclaggio dei rottami. 

Sta alla malapolitica come la cozza (Mytilus galloprovincialis) sta alle acque marce. 

Anche il mollusco di Rignano sull’Arno, infatti, beve l’acqua sporca e la rimette in circolo depurata, trattenendo nei propri tessuti tutte le schifezze. Risultato: il microrganismo detto Italia Viva è appena nato e già il Pd appare ripulito e rigenerato. 

In Umbria, per dire, gli elettori dem indignati per la retata di Sanitopoli ad aprile, dopo la batosta alle Europee di maggio l’hanno risparmiato da ulteriori castighi. 

E il motivo di tanta indulgenza è nell’unica novità registrata da allora nel centrosinistra: la scissione dell’atomo renziano, suggellata dalla provvidenziale assenza di Matteo La Cozza dall’ormai celebre foto di Narni. 

Così Iv si candida a essere per il Pd ciò che fu l’Ncd per FI: la bad company. Che assorbe inquisiti, imputati, pregiudicati, ex galeotti, prescritti, lobbisti, portatori di conflitti d’interessi, voltagabbana, impresentabili di varia natura, sui quali Renzi esercita un’attrazione fatale. 

Alla Leopolda c’era persino Lele Mora, venuto – non si sa se invitato o insalutato ospite – a omaggiare “il galoppino di Berlusconi”, augurandogli di diventarne “l’erede”. Intanto Renzi invitava i “delusi di Forza Italia”, cioè chi non riconosce più il vecchio B., ormai incapace di delinquere con la costanza e il ritmo dei bei tempi, a “darci una m an o”.

O una manetta. 

Ora Dell’Utri, abbandonato ai domiciliari dall’amico Silvio, potrebbe uscire anzitempo e portare il suo contributo (7 anni definitivi per mafia e 12 anni provvisori per la Trattativa). 

Nell’attesa, il Messaggero informa che “Catiuscia Marini, ex governatrice del l’Umbria coinvolta nell’inchiesta sulla sanità che ha fatto saltare la giunta, è pronta a passare con Iv con diversi esponenti locali del Pd che si stanno muovendo verso Renzi”. 

Ecco, a noi questo “muoversi” della Marini e dei suoi coindagati che sciamano in pellegrinaggio verso Iv strazia il cuore. 

Anche perché Renzi attribuisce la débâcle u mbra di Pd e M5S non a Catiuscia &C., ma alla foto di Conte, Di Maio, Zinga e Speranza, tutti vergognosamente incensurati. 

Il che rende poco credibile un retroscena de La Verità: “Renzi vuole la Carfagna premier al posto di Conte”.

A parte il fatto che è una donna troppo seria per prenderlo sul serio, Mara ha un handicap insormontabile: non è mai stata neppure indagata.

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