“Se Renzi dichiarasse di non voler sostenere più il governo di sinistra ma di avere altre ambizioni, Forza Italia Viva potrebbe essere una suggestione”.
Così la vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia Mara Carfagna, a Linkiesta Festival, ha risposto a chi le domandava se immaginasse un futuro diverso dal partito e se potesse mai pensare a unirsi a Matteo Renzi in una sorta di ‘Forza Italia Viva’.
“Oggi io e Renzi siamo in due metà campo diverse”, ha detto per poi aggiungere: “Non so cosa accadrà nei prossimi giorni, ma molti dopo 25 anni non si sentono a proprio agio in Forza Italia, oggi si sentono a casa d’altri”.
“Mi fa rabbia la sudditanza psicologica nei confronti del sovranismo, è dannosa per il nostro partito, per le alleanze internazionali. In nessun Paese i partiti liberali sono affetti da sudditanza verso le destre estreme. Non mi piace e non lo accetto” ha poi aggiunto Carfagna.
“Non è un destino ineluttabile che un partito di centro come Forza Italia, sia destinato a essere bloccato al 5 per cento. Vedo un atteggiamento rinunciatario”, ha proseguito spiegando che il “centrodestra va equilibrato: oggi non vedo un centrodestra ma una destra-destra, è quello che è accaduto in Umbria, e rischia di accadere in Emilia Romagna”.
Carfagna poi ha parlato dell’ipotesi di candidarsi alle Regionali in Campania: “É un discorso prematuro, si vota a maggio, bisogna essere pronti a ogni sfida. Governare quella terra è una sfida enorme, chi fa politica non può tirarsi indietro di fronte a eventuali sfide”.
Confermando di aver incontrato Silvio Berlusconi, ha aggiunto: “Candidata per gentile concessione di Salvini? Sono commossa ed emozionata”.
Intanto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dallo stesso palco ha confermato l’apertura del suo partito: “Porte aperte a chi vorrà venire non da ospite ma da dirigente. Vale per Mara Carfagna e per gli altri dirigenti del suo partito, ma noi non tiriamo la giacchetta”.
Ma ha escluso di voler staccare la spina al governo giallo-rosso: “Andare a votare ora significa consegnare il Paese a Salvini, si chiama masochismo. Se il Pd e il M5s scelgono di andare a votare oggi di fatto disintegrano la propria rappresentanza in Parlamento”.
E ha concluso: “Spero che il governo non crolli, lavoro perché vada avanti – aggiunge – Se ci sarà una crisi di governo seguiremo la Costituzione ma ora dobbiamo pensare a risolvere i problemi”.
da Repubblica.it