Luciano Odorisio, Politica

M5S: i 10 temi per far saltare il banco

Stralcio di un articolo di Marco Palombi per Il FQ, 29-05-19

“(…)

RIXI

Nel senso di Edoardo, sottosegretario ai Trasporti e ras della Lega in Liguria: è sotto processo per peculato (per via delle cosiddette “spese pazze”in consiglio regionale) e da domani è attesa la sentenza. Il contratto di governo è chiaro: Rixi, anche se condannato in primo grado, non potrebbe più far parte dell’esecutivo. 

I leghisti però, dopo il caso di Armando Siri, non ci stanno: “Abbiamo già detto che Rixi resta al suo posto, la Lega ha deciso”, sostiene Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato, curiosamente già condannato per peculato anche lui. 

Il sottosegretario grillino Stefano Buffagni non è meno perentorio: “Se vogliono far saltare il contratto non hanno che da dirlo”. 

AUTONOMIE. 

Salvini – e soprattutto il suo partito al Nord –ora pretende che l’iter di approvazione delle intese con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna riprenda e sia veloce: com’è noto le proposte in particolare delle due regioni a guida leghista sono inaccettabili per i 5Stelle (e anche per la Costituzione, sostiene il ministro Tria), ma lo spazio di trattativa potrebbe essersi esaurito. La devoluzione di tutti quei poteri (e relativi fondi) alle Giunte regionali è di gran lunga una delle più importanti riforme istituzionali della storia repubblicana: difficile pensare di approvarla per quieto vivere e poi una rottura su questo sarebbe facilmente spiegabile da entrambi i partiti al loro elettorato. 

TAV. 

L’Alta velocità Torino-Lione ha un enorme valore simbolico, ma il voto europeo e regionale in Piemonte sembrano averla spinta nella direzione del “si farà”: per bloccare l’opera, visto che i contratti per ora sono stati solo congelati, serve un voto del Parlamento e alle Camere non c’è una maggioranza No Tav. 

Forse il progetto sarà rivisto e reso meno oneroso (e ancor più inutile), ma è difficile pensare a un M5S che apre la crisi su un tema importante ma locale. 

DL SBLOCCA-CANTIERI. 

La Lega vorrebbe più “semplificazioni” nel settore degli appalti, il M5S fa resistenza: difficile, però, immaginare una crisi dichiarata sulle soglie per non fare la gara europea. Alla fine troveranno il modo di approvarlo, ma l’incidente d’aula sui decreti è sempre in agguato. 

DL SICUREZZA BIS. 

Salvini si aspetta l’approvazione in Consiglio dei ministri già questa settimana e, magari non così in fretta, dovrebbe ottenerla: a quel punto la palla passerebbe a Sergio Mattarella visto che alcune delle norme – pur ritoccate – presentano parecchi dubbi di costituzionalità (dalle multe per comandanti e proprietari delle navi che portano migranti in Italia fino alle misure irragionevoli e non proporzionali pensate per criminalizzare il dissenso di piazza). 

FLAT TAX. 

Ieri Salvini ne ha annunciata una dal costo di 30 miliardi per l’erario: “Questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Parlamento, studiata nel dettaglio dagli economisti della Lega: riduzione fiscale e tassa piatta sui redditi di imprese e sui redditi delle famiglie sino a 50 mila euro”. 

Di Maio non può dire no a una riduzione delle tasse, tanto più che una misura del genere (la bizzarra flat tax a due aliquote) è nel contratto di governo: il tema rimanda, però, più in generale a quello dei conti pubblici; una misura del genere è compatibile solo con un massiccio sforamento dei vincoli Ue a cui – in campagna elettorale – il capo grillino si è detto contrario. 

Per Salvini, però sulla flat tax a partire dal 2020 non si tratta. 

GIUSTIZIA. 

La riforma che il Guardasigilli Alfonso Bonafede si appresta a portare in Consiglio non passerà tra le fanfare: la discussione non sarà facile, specialmente se Salvini vorrà inserire in quel testo la separazione delle carriere dei magistrati o la contro-riforma della prescrizione. 

Potrebbe essere rinviata sine die, ma non sarà l’argomento della crisi. 

CONFLITTO DI INTERESSI. 

Un disegno di legge, per ora in fase larvale in commissione, che di sicuro non piace alla Lega: ma è appunto un ddl, l’iter di discussione e approvazione ne fa un “pericolo” assai lontano nel tempo. Probabilmente dalla commissione non uscirà mai. 

ABUSO D’UFFICIO. 

La sua abolizione è una delle proposte più bislacche di Matteo Salvini: non può passare in un governo coi 5Stelle e non sarà la causa della rottura. 

COMMISSARIO UE.

Tocca alla Lega, non c’è molto da discutere: Salvini deve solo scegliere qualcuno che non faccia venire l’orticaria ai grillini.”

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