“Solo coloro che hanno letto i romanzi di Cristina Comencini e hanno poi apprezzato i film di Francesca Archibugi secondo Serra sono in possesso di una vera educazione. Una certa sinistra virtuosa ha questa idea della cultura.
La cultura per loro non è mai ribellione, non è mai rivolta, ma è compostezza, educazione, saper mettere bene il cucchiaio e la forchetta a tavola. Michele Serra è veramente convinto che se tu hai visto i film della Archibugi e letto i romanzi della Comencini sei una persona migliore. Dovremmo riscrivere la storia e dire che gli assassini del Circeo, Ghira, Izzo e Guido, non erano figli della borghesia romana, bensì ragazzi del Tiburtino terzo. Non è così, erano tre orrendi figli della borghesia.
Questo taglia la testa al topo.
Oggi purtroppo il figlio dell’operaio non riesce nemmeno a proseguire nel mestiere del padre. Oggettivamente, si è fermato l’ascensore sociale ed è inaccettabile.
Ma un conto è dire questo, un altro è il moralismo di Michele Serra quando scrive quelle cose. Dietro quelle parole c’è un progetto politico che porta anche i colleghi di Serra come la Archibugi e Virzì ad andare all’assemblea del Pd.
Vanno lì perché vogliono aprire le porte a Carlo Calenda, persona della Roma tra Parioli e Quartiere Trieste. E invece la sinistra dovrebbe innalzare la bandiera rossa in nome della ribellione degli ultimi e delle classi subalterne”.
di, Fulvio Abbate