Stralcio di un articolo di Marco Franchi per Il FQ, 21-04-19
“(…)
…la Procura “non sarebbe interessata ad attivare ulteriori verifiche non ravvisando, per ora, estremi di reato”.
Un passaggio che, se confermato, toglierebbe una parte della pressione che si addensa sulla prima cittadina della Capitale.
Pressione che ieri è stata rafforzata dalla doppia intervista concessa dall’ex assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari, a Repubblica e La Stampa, in cui ha accusato Raggi di “gestione opaca” e di voler “privatizzare l’Ama”, motivo per cui sarebbe stato richiesto a Bagnacani di chiudere in rosso il bilancio.
Le risponde, sia pure indirettamente, l’assessore al Bilancio Lemmetti, sul Messaggero: Bagnacani “è stato allontanato perché non era in grado di gestire l’azienda, con performance insufficienti”.
IN QUESTO CONTESTO si inserisce la posizione dei sindacati: “La situazione sul fronte della raccolta rifiuti a Roma per Pasqua e Pasquetta non si prospetta più critica delle precedenti festività.
C’è invece grande preoccupazione per quello che potrà accadere dal 25 aprile e quindi nel mese di maggio, un mese con alta produzione di rifiuti anche per il maggiore turismo, in quanto gli impianti privati che trattano parte dei rifiuti di Roma andranno in manutenzione accogliendone di meno e Ama non ha ancora una soluzione alternativa definita”, afferma il segretario Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola: “Nei prossimi giorni proveremo nuovamente ad aprire un dialogo con amministrazione e Ama, ma è sempre più probabile la ripresa della mobilitazione per salvare l’azienda”.
SUL CONTENZIOSO pesa anche la reazione sindacale rispetto a quanto detto da Raggi a Bagnacani e diffuso dalle registrazioni pubblicate da l’Espresso . “È inspiegabile che il primo cittadino di Roma scarichi sulle spalle di sindacati e lavoratori la responsabilità di una situazione di stallo e troviamo offensivo che la Sindaca sostenga che il bilancio in attivo serviva a permettere il pagamento del salario di produttività di dirigenti e lavoratori”, avevano sostenuto i tre segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, commentando gli audio di Virginia Raggi.
Ora, la minaccia di mobilitazione, dopo mesi di silenzio.”