Alessandro rispondendo ad un post sulla mia bacheca:
“Caro amico, il dialogo sarebbe più proficuo per tutti, se lei fosse più informato. Lo so che la propaganda scalcinata degli anti grillini per vocazione ripete all’unisono che ci sono i condoni per Ischia e che, a furia di ripeterlo, qualcuno finisce pure per credergli.
Peccato che nessun condono è previsto. Il decreto impone, dato che stiamo parlando di gente che aspetta di ricostruire casa dopo un terremoto, che le domande di condono fatte nel 2003 (quello si che fu un condono, ma i 5S nemmeno esistevano) vengano vagliate e ricevano un giudizio positivo o negativo entro 6 mesi dalla pubblicazione in gazzetta del decreto.
È un fatto di giustizia e civiltà. Mai sentito parlarne? Giustizia? Civiltà? Se le domande, per cui i richiedenti pagarono dei soldi allo Stato, verranno giudicate sanabili/condonabili, il richiedente potrà ricostruire la casa, la veranda, la finestra, il bagno, etc, condonati.
Altrimenti non potrà ricostruirli. In ogni caso, anche le parti condonate dovranno essere rifatte a spese del proprietario, senza soldi pubblici.
Il resto, tutto ciò che era in regola anche prima della domanda di condono del 2003, potrà essere ricostruito con il supporto dello Stato. Cosa c’è di così scandaloso? Dove sta il Condono?
Vorreste che la gente che fece domanda di condono nel 2003, non solo non abbia mai risposta alla sua domanda, ma che eventualmente rinunci a fare causa allo Stato per i soldi spesi per le domande e i relativi interessi maturati?
Sa chi pagherebbe? Noi. Tutti noi. Perché non c’è dubbio che quelle sarebbero tutte cause perse.
E finiremmo per pagare, non solo ciò che effettivamente sarebbe stato condonabile, ma anche tutto quello che non lo sarebbe stato. Ma che il PD e FI, coi soldi pubblici sono bravi a far di conto, è cosa (tristemente) nota.
Alessandro Catalioti