Luciano Odorisio, Politica

Il 75% dei lettori de Il FQ preferisce intesa 5S-sinistra

di Marco Travaglio per Il FQ, 17-8-19

Dopo la decisione unilaterale di Matteo Salvini di sfiduciare il governo Conte e rompere il contratto siglato con il Movimento 5 Stelle nel maggio del 2018 per capitalizzare i consensi registrati alle elezioni europee e nei sondaggi, l’Italia è a un bivio.

O le elezioni anticipate in ottobre (o al massimo in primavera), che probabilmente consegnerebbero il Paese a un governo monocolore di destra presieduto da Salvini col contorno di Meloni e forse di Berlusconi, che oltre a tutto il resto eleggerebbe nel 2022 il nuovo presidente della Repubblica. 

Oppure un governo di legislatura formato da Movimento 5 Stelle, Partito democratico e LeU, che potrebbe confermare Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e riprendere il breve dialogo fra M5S e centrosinistra avviato 14 mesi fa da Di Maio con la proposta di contratto al Pd e subito interrotto dal no di Matteo Renzi (ora tornato sui suoi passi) e realizzare alcune riforme importanti almeno fino all’elezione del nuovo Capo dello Stato. Ma potrebbe anche tradursi in una rissa continua, sia tra i due schieramenti, sia al loro interno. 

Entrambe le soluzioni potrebbero rivelarsi un regalo a Salvini, ma nei prossimi giorni il M5S e il Pd dovranno indicare le loro intenzioni al presidente Mattarella. Voi, cari lettori, che cosa preferite: andare alle elezioni anticipate subito, oppure che si tenti un governo M5S-Pd-LeU che duri almeno due anni? Per rispondere basta andare sul sito www.ilfattoquotidiano.it 

Ieri sera erano già undicimila i lettori che sul sito del Fatto avevano risposto al nostro sondaggio. 

Al momento la maggior parte di chi si è espresso lo ha fatto in favore di un governo Movimento 5 Stelle-Pd-LeU rispetto all’ipotesi di elezioni anticipate. L’idea di una maggioranza alternativa a quella gialloverde piace al 75 per cento dei lettori (8.088 votanti) mentre a richiedere le urne è il 25% (2.720 persone). 

Sulla pagina Facebook del Fatto e alla casella di posta del giornale in tanti hanno motivato la propria scelta. 

Alessandro Puma, sostenitore di un governo Pd-5Stelle, scrive: “Abbiamo votato solo 14 mesi fa. Le votazioni non sono un gioco, ma una cosa seria che richiede dispendio di soldi, soldi nostri. La legge prevede che in caso di problemi, si giochi con le percentuali ottenute per creare nuove maggioranze. Quindi ok a un’eventuale governo Pd-5 Stelle”. 

Così anche Dario Lodi: “Con ogni probabilità, un governo M5S- Pd-Leu funzionerebbe. Il motivo mi sembra semplice: tutte e tre le formazioni hanno un’anima di sinistra (Renzi sospeso). M5S magari populista, ma in senso costruttivo, non punitivo verso il sistema. Il Pd ha bisogno di ritrovare una strada. LeU può essere una forza coerente. Certo, dovremo dimenticarci d el l ’uomo della provvidenza, ma dovremmo essere grandi e vaccinati, ormai, contro un simile, pericolosissimo, morbo”. 

Secondo Antonio Frugis, invece, le possibilità per un nuovo governo ci sono, ripartendo da Giuseppe Conte ma cambiando alcuni volti chiave dell’esecutivo gialloverde e di quello renziano: “Se si basa su un programma valido, meglio sicuramente un nuovo governo, presieduto da Conte, discontinuo rispetto al passato (niente Di Maio, Toninelli, Renzi, Calenda)”. 

D’accordo su un nuovo governo Conte anche Angelo Casamassima Annovi: “Se Pd e 5 Stelle hanno giurato che non governeranno mai insieme, i dem potrebbero appoggiare dall’esterno un nuovo esecutivo Conte, formato da tutti quei parlamentari (e sono tanti) che non vogliono assolutamente andare al voto (per motivi ignobili, ma anche nobili). Così non sarebbe un governo tecnico”. 

Giovanni Casu spera in un governo di legislatura “che porti a termine le riforme bloccate a causa del tradimento di Salvini e poi, a fine primavera, le elezioni”. 

A FAVORE del voto immediato è invece Fabrizio D’Alfonso: “Ora che il Movimento 5Stelle è alle corde, secondo me dovrebbe accettare di andare all’opposizione per preservare e magari rafforzare la propria natura di partito diverso. Il Partito democratico è un partito affarista quanto e più della Lega, altrettanto spregiudicato e cinico. Non trovo in esso una sola faccia raccomandabile, nessun discorso credibile. Se i 5 Stelle, per un immediato ed effimero vantaggio di facciata, vogliono farsi massacrare anche dal Pd, facciano pure. E così sia!”. 

Sulla stessa linea è Claudio Giazzon: “Elezioni subito, ma mi piacerebbe tornare ad un sistema maggioritario”

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