LA LETTERA di Conte a Telt che ha bloccato a metà i bandi per il Tav ha scontentato assai i fautori dell’opera.
Il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino (Pd), parla di“una roba da Repubblica delle banane”:“Se i bandi non partono senza se e senza ma, il governo vada in Parlamento e si assuma le sue responsabilità. Se non è in grado di farlo, se ne vada a casa”.
Pro-tunnel anche il segretario del partito Nicola Zingaretti: “Sulla Tav un pasticcio indecente e un danno immenso alla credibilità dell’Italia. Così si distrugge la fiducia”.
Fuori dalla grazia di dio anche Forza Italia: “Oltre la codardia c’è solo l’indecenza: il premier Conte ne è la incarnazione – infierisce Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari – Conte parli la lingua della chiarezza piuttosto che rifugiarsi in uno squallido discorso indegno del suo ruolo”.
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, pensa già al referendum:
“Raccoglieremo le firme: la Tav è un’infrastrutttura necessaria. Il governo ha deciso di non decidere e non decidere significa isolare il nostro Paese e perdere centinaia di milioni di euro e lavoro”.