Oggi proprio ‘ncazzato come poche volte Gaetano:
“Questa tornata elettorale, a mio avviso, ci dice alcune cose abbastanza chiare. Cominciamo col dire che lascerei perdere le percentuali e mi soffermerei sul numero reale di voti.
Questo perché se per me votano 10 persone su cento, ho preso il dieci per cento, se ne votano 10 su 20 ho preso il 50. Quindi, considerata la bassissima e diversa percentuale di votanti, mi soffermerei ai voti.
Chi perde?
Luigi di Maio. Il M5S perde la bellezza di 6 milioni di voti. È brutto dire l‘avevo detto, però, a volte, è necessario.
È da prima del 4 marzo 2018 che, preso per pazzo, dico che Di Maio ha arrecato più danni che benefici al movimento.
Ha cominciato con le scelte delle candidature a fare cazzate. E non mi si venga a dire che sono state approvate leggi giuste, perché quelle leggi (o quegli argomenti) facevano e fanno parte della storia del movimento, e sarebbero stati dei punti fermi anche se a guidare la coalizione fosse stato un altro e non Di Maio.
Quindi eviterei di attribuire a lui meriti che sono del movimento e non della persona. A Di Maio, invece, vanno attribuiti i danni.
E mi spiego.
A cominciare dal parlare troppo prima di fare. Hanno fatto a gara a chi annunciava di più, salvo poi doversi scontrare con la burocrazia, accocchiando, cosi, una serie di figure di puppù.
E loro, imperterriti, continuavano ad annunciare. I due colpi definitivi il buon Luigi (che continuo a sostenere essere un democristiano nei comportamenti), li ha assestati quando ha dato il via libera al gasdotto in Puglia e col voto scendiletto a favore della non autorizzazione a procedere per Salvini, nascondendosi dietro un voto in rete che, in verità, non credo sia stato quello reale.
Tutti, e dico tutti, quelli che conosco mi avevano detto di aver votato, come me, a favore dell’autorizzazione. E guarda caso, esce il contrario. Non ebbe le palle di metterci la faccia e si nascose dietro un voto incontrollabile e segreto.
Non basta avere il faccino pulito e perbene, bisogna anche avere le palle di metterci la faccia ad ogni decisione.
Un capo politico deve dimostrare di esserlo sul serio, nel bene e nel male.
Per cui, penso (ma figurati se lo farà) che per coerenza dovrebbe dire non sono in grado, ho sbagliato, e cedere il passo. Il movimento resta il primo partito al sud e sulle isole? Non credo sia per merito di di Maio. Anzi.
Basta guardare cosa è accaduto in Salento pe rendersene conto. Leggo di esultanze del pd. Al posto loro qualche conto me lo farei. Partiamo col dire che, a mio avviso, Renzi è tutt’altro che rottamato.
Anzi. Il pd, in questa tornata, ha perduto oltre 120 mila voti rispetto alle politiche, e se la percentuale risulta più alta, è sempre perché ha votato meno gente.
Senza contare che ieri col pd c’era anche Mpd art.1, di Bersani, che di suo avrà portato almeno 1,5 per cento (in abbinata con leu presero il 3,4. Ora se leu – la sinistra – ha preso 1,7, deduco che almeno 1,5 sia andato con articolo
1). Quindi altro che soddisfazione, come dice Zingaretti, che non ho capito ancora se ci è o ci fa, ma secondo me ci è. C’è veramente poco da stare allegri. E poco conta l’essere il primo partito a Roma o a Milano, quando continui a perdere comuni e regioni.
Il Pd infatti non è primo ne al nord, ne al centro, ne al sud.
Forza Italia è sempre più in decadimento fisico, come il suo leader ormai ai minimi termini. Rispetto alle politiche perde 2 milioni e 250 mila voti.
Ha vinto la Lega. E ha vinto pure Fratelli d’Italia. Sono gli unici a guadagnare in termini di voti.
La lega con più 3 milioni e mezzo, fratelli d’Italia con più 250 mila. Basta fare un po’ di sottrazioni e qualche addizione per vedere che questo exploit è stato fatto a danno di forza italia per due milioni e rotti di voti, e dei 5 stelle per circa un milione di voti.
Dove sono finiti gli altri 5 perduti dal movimento?
Nell’ astensionismo da addebitare in gran parte a di Maio. a proposito, non credo che cadrà il governo. non conviene a nessuno, ne alla maggioranza ne alle opposizioni. riguardo la sinistra, quella vera, non il pd, credo che l’unico modo per rifondarla, sia partire da questo distacco dal pd, sempre più ostaggio di ex democristiani tendenti a destra. e non ingannino le battaglie comuni (gli immigrati, per esempio).
quelle non sono state fatte per ideale, ma per opportunismo politico, visto che le leggi più sporche sugli immigrati portano la firma di Minniti.”
di Gaetano Amato