di Gaetanaccio, al secolo Gaetano Amato, ‘ncazzato nero.
“Io penso che un idiota resti tale con chiunque sia schierato.
Se solo ci si ferma ai titoli dei giornali, senza manco voler approfondire leggendo per intero l’articolo, e poi si legge quali sono gli argomenti che vengono postati sui social, ci si rende davvero conto che questa nazione di idioti ne ha tanti.
E fu fin troppo benevolo Umberto Eco a limitare il campo.
Quello che però mi fa più impressione, è che molti di questi idioti sono quelli che una volta reputavi persone con un quoziente intellettivo valido.
E giuro che in questa valutazione mi sto attenendo solo ai fatti, escludendo quello che è poi il pensiero personale su qualcuno.
Qual è il fatto che più sta facendo rumore in questo momento? A mio avviso il putiferio nella magistratura, poiché davvero, se i fatti venissero pienamente confermati (accertati lo sono già stati), comprometterebbe la democrazia del paese.
Ma tutto questo passa sotto gamba, sembra che non preoccupi nessuno.
Tra l’altro, alla luce di quanto sta avvenendo, forse qualcuno dovrebbe avere un conato di vomito su fatti passati che avevano lasciato perplessità ma che sembrano siano destinati ad altra lettura. Parto da lontano.
Nel 2015, l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi, dopo aver subito una condanna in primo grado, viene assolto in appello dall’accusa di danno erariale. In effetti, il cazzotuttologo di Rignano, aveva assunto dirigenti, con relativi maxi stipendi, senza che gli stessi avessero i titoli per quegli incarichi.
Ma quale fu la motivazione dell’assoluzione? Che non essendo un addetto ai lavori il buon Renzi non si sarebbe reso conto di quello che stava facendo.
Quindi che la legge non ammette ignoranza vale per tutti tranne che per (in questo caso Renzi) qualcuno. La cosa destò non poco stupore nel mondo del diritto.
Qualche giorno dopo, su proposta di Renzi, il giudice che gli aveva firmato l’assoluzione venne nominato, per decreto del consiglio dei ministri, tra 600 aspiranti, procuratore generale della Corte dei Conti. Guardiamo le date.
A dicembre c’è il processo a Renzi, il 13 gennaio Renzi propone il nome del giudice che lo deve giudicare, il giudice il 4 febbraio assolve Renzi, Renzi l’11 febbraio ratifica la nomina per decreto. Dimenticavo, il giudice va poi in pensione dopo soli 9 mesi.
Tu mi consegni il sequestrato e io ti pago il riscatto. Pensate che la stessa combinazione si è avuta col sindaco di Firenze Nardella, fedelissimo renziano, che dà un incarico per chiamata diretta alla figlia del vice procuratore generale della corte dei conti che aveva chiesto l’archiviazione per Renzi per un altro danno erariale derivante da responsabilità.
Che combinazione. Ora che veniamo a scoprire? Che il buon Luca Lotti, ora che è un semplice deputato, brigava di notte con magistrati del csm per le nomine da fare (guarda caso anche alla procura che lo ha indagato).
Allora il buon onorevole Lotti, non era un semplice onorevole come ora, ma era sottosegretario alla presidenza del consiglio nonché braccio destro del presidente del consiglio.
E il caro Nicola, nepote cumparo, ieri si permette di citare Berlinguer e la questione morale? In provincia di Salerno viene eletto sindaco un fedelissimo di De Luca, indagato per voto di scambio politico mafioso, e da chi viene festeggiato?
Dal suo supporter imprenditore appena condannato per essere organico all’associazione mafiosa dei Marandino. E tu citi Berlinguer?
Nel frattempo sta accadendo di tutto con la lega, che ha imbarcato la peggiore monnezza di risulta da forza italia, senza voler dimenticare quelli che si è cresciuti in grembo allevandoli anno dopo anno.
E gli idioti chi attaccano?
Il m5s.
Gli unici che in dieci anni, a parte un caso, isolato immediatamente nel giro di mezz’ora, non compaiono in nessuno di questi letamai, e qual è il mantra?
Di Maio è incapace, Toninelli è mezzo tonto?
Ma annatevene affanculo e sciacquatevi la bocca con l’acido prima di nominare uno come Berlinguer.”