Luciano Odorisio

Fulmine a ciel sereno per Renzi

di Wanda Marra per Il FQ, 19-02-19

“Incredulo, addolorato, fuori di sé dalla rabbia. 

Per Matteo Renzi, la notizia che i suoi genitori agli arresti domiciliari è “un fulmine a ciel sereno”, una “notizia inaspettata”, “un’esagerazione”. 

Lo vive e lo racconta come un tentativo (secondo lui l’ennesimo) di farlo fuori per via giudiziaria. 

D’altra parte, è fresco di stampa il suo ultimo libro, Un’altra strada, nel quale l’inchiesta Consip è raccontata come un tentativo di fermarlo, iniziato quando ancora sembrava che avrebbe vinto il referendum. 

Da notare che l’ordine di custodia cautelare è del 13 febbraio, il libro è uscito il 14. E proprio per presentarlo era a Torino e per stamattina

lore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. 

I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. 

Sanno che possono fidarsi di loro”. La linea è quella tenuta nei confronti di Tiziano per tutto il processo Consip. Poi, il rilancio: “Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. 

La politica non è un vezzo personale, ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Io aveva una fitta agenda radio e tv. 

Tutto annullato. 

Ha preso la macchina e si è messo in viaggio. Alla volta di Firenze, anche se i genitori non può vederli. 

Ci è voluto giusto il tempo di assorbire la notizia per scrivere un post Facebook. 

“Sono costretto ad annullare la presentazione del libro a Torino per una grave vicenda personale. Da circa un’ora mio padre e mia madre sono ai domiciliari. Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato”, esordisce. 

Il riferimento è all’avvocato dei genitori, Federico Bagattini. “Arriveran- no le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano – oggi, casualmente proprio oggi – questo provvedimento”, scrive. 

Il riferimento è al voto sulla piattaforma Rousseau che, tra polemiche, rinvii e sospetti, ieri sera detta la linea al Movimento 5 Stelle: no al processo a Salvini. 

“Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata som- mersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo Paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione. Dunque mi sento responsabile per il dolore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. Sanno che possono fidarsi di loro”. 

La linea è quella tenuta nei confronti di Tiziano per tutto il processo Consip. 

Poi, il rilancio: “Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale, ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Io continuerò a combattere per questo Paese”. 

Da pochi giorni Renzi aveva iniziato il suo (ennesimo) tour in vista di un nuovo partito sempre all’orizzonte. 

Con i commenti dei fedelissimi nemmeno troppo impliciti: “Mentre il Pd cerca il suo leader, ce n’è già uno e si chiama Renzi”. Ieri, non ha parlato praticamente con nessuno. 

Uno scambio di idee con Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Se- nato per indire una conferenza stampa per oggi pomeriggio a Palazzo Madama. 

Praticamente per prima è arrivata la solidarietà di Silvio Berlusconi: “Una cosa dolorosa che non sarebbe accaduta se la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della giustizia, che prevede la custodia cautelare solo per chi è colpevole di un reato di sangue”. 

Una sorta di abbraccio della morte, che davvero suggerisce, un’assimilazione tra la figura di Renzi e quella di Berlusconi. 

Luigi Di Maio in assemblea con M5s chiede ai suoi di evitare commenti. 

Ieri sera, particolarmente scivolosi. 

E poi, la solidarietà del Pd. 

Stavolta in blocco. 

Per capire come ha intenzione di reagire Renzi, appuntamento oggi in Senato.”

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