Luciano Odorisio, Politica

Francesco M. De Collibus: ”Salvini, un guappo di cartone”

da un post di Francesco Maria De Collibus.

“Poi dopo mi spiegate come fate ad avere fiducia in Matteo Salvini, un uomo di una disonestà e una spregiudicatezza senza pari nella storia repubblicana.

Salvini fa cadere il governo un mese prima del dimezzamento del numero dei parlamentari, ma nel suo discorso parla di “parlamentari che devono muovere il culo e lavorare a Ferragosto, come fanno gli Italiani”,sposando la voce grossa dell’antipolitica, quando la sua unica preoccupazione è andare a votare con 315 poltrone in più da occupare.  

Salvini promette per mesi una flat tax impossibile da ottenere e ora la sostituisce da un generico “L’Italia del sì”. Anche lui è parlamentare , e non lo si è praticamente visto né in parlamento né al Viminale in tutti questi mesi, come anche all’europarlamento prima.

Salvini è un irresponsabile nel senso letterale della parola: non risponde di nulla, mai. Siano essi i fondi russi, l’aumento dell’IVA, le promesse fatte in campo elettorale. Si era impegnato verso il contratto di governo ma oggi – improvvisamente – non ci sono più le condizioni.

 Si potrebbe continuare l’elenco: la finanziaria, il commissario europeo da nominare. Ma Salvini salirà sul palco di una spiaggia, dirà qualche violenta banalità contro gli immigrati “che ci portano la guerra in casa”, Saviano e i professoroni e la gente lo trascinerà in trionfo.

Salvini è un guappo di cartone, un uomo buono per ballare l’estate, per fare promesse a cui non consegue nulla. Un uomo adatto per fare polemiche roventi e infuocate con volontarie delle ONG, uomini di spettacolo, oscure professoresse di provincia. 

Un uomo forte con donne e bambini sulle navi ma azzerbinato a Putin e Trump, o qualsiasi cosa sembri anche solo lontanamente un potere.  

Un uomo che nella sua mediocrità ostentata riflette la frustrazione e l’impotenza di un paese che promette “ruspe” alle “zingaracce” e pensa così di aver dato tutte le risposte necessarie al futuro. 

Un uomo che ha fatto di dissonanze cognitive, paralogismi, calunnie, menzogne, rimozione logiche, ipnosi delle masse un viatico per prendere il 40%. 

Perché imitare pedissequamente il più miserabile uomo della strada con i suoi tic e le sue ossessioni ti rende genuino, vero e non il più disonesto dei truffatori. 

Cambia la maglietta, bacia un rosario con enfasi ed è pronto a una nuova tournée. 

Un uomo che ha fatto sempre e solo politica ai massimi livelli e si sposta di default in aerei privati della polizia di stato con uno stuolo di guardie del corpo è “uno di noi” perché “parla come noi”.

Poveri italiani: vi credete un popolo di furbi, ma siete il popolo più ingenuo del mondo.”

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