Luciano Odorisio, Politica

Finanziamento partiti: C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico…

Stralcio  da Il FQ, 15-3-19

“(…) Intanto Zanda può trovare alleati tra deputati e senatori addetti alle casse dei partiti. 

Mariarosaria Rossi, senatrice di Forza Italia con un passato da tesoriera, non ha dubbi: “Sono favorevole al ripristino di una forma di finanziamento pubblico. Se fatta con criteri certi e trasparenti è indispensabile per la tutela della democrazia”. 

Così anche Alfredo Messina, attuale tesoriere forzista, che am- mette di “far fronte ai costi di gestione ordinaria con grande fatica” e auspica “un ritorno al finanziamento pubblico, senza tuttavia raggiungere i livelli passati”.

DUE BUONE sponde che rinforzano la posizione di Zanda, ribadita anche da Antonio Misiani, che dei conti del Pd si è occupato in epoca bersaniana: “La totale privatizzazione del finanziamento della politica è un errore, un contributo pubblico serve. A me piace il sistema di scelta volontaria da parte dei cittadini attraverso il 2 per mille, ma la difficoltà di questi anni è stata proprio far decollare il fundraising”. 

Problemi che, secondo il Movimento 5 Stelle, non possono finire ancora a carico dei cittadini, come ribadisce il tesoriere del gruppo Sergio Battelli: “Non capisco perché i partiti debbano ricevere soldi come fosse un diritto. Ricevere soldi dagli elettori è un patto fiduciario, una questione di credibilità”.

Proprio Battelli rivendica con orgoglio la rinuncia a finanziamenti pubblici da parte del Movimento, già nella passata legislatura, non solo per una questione ideologica, quanto per rispetto dei cittadini: “Non dimentichiamoci che gli elettori nel 1993 hanno votato per abolire il finanziamento pubblico. Mi fa sorridere che il nuovo corso del Pd nasca con il Sì alla Tav e con la proposta di ripristinare i fondi già bocciati dagli italiani”. 

Eppure anche alla sinistra del Pd si alzano voci a favore di Zanda. 

O meglio, a favore di un finanziamento pubblico ancora più spinto, come vorrebbe Giovanni Paglia, ex deputato e tesoriere di Sel e Sinistra Italiana: “Sarei favorevole al ripristino di un finanziamento nella misura di un euro per ogni voto ricevuto, con l’obiettivo di ridurre al minimo le sovvenzioni private. Mi piacerebbe che per esempio ci fosse divieto assoluto di donazioni da parte di aziende che lavorano con la pubblica amministrazione”. 

Un ritorno all’antica che ribalti anche le proporzioni tra soldi ai partiti e soldi ai gruppi parlamentari, “oggi ricchissimi”: “Mi auguro che la proposta di Zanda serva quantomeno a far tornare al centro del dibattito questo tema”. 

Da lì ad arrivare a una nuova riforma, però, ce ne vuole. 

Non fosse altro perché il Movimento ha appena approvato nel ddl Anticorruzione misure per rendere più trasparenti partiti e fondazioni politiche, nella direzione di un sostentamento fatto di microdonazioni dal basso: “Ora che i partiti sono alla canna del gas ci provano, è normale – dice ancora Battelli – ma di certo non si può tornare indietro. I soldi che Zanda vuole regalare alle forze politiche noi preferiamo utilizzarli per le aziende in crisi o per finanziare il salario minimo”. 

Messaggio all’alleato di governo.”

LO. GIAR.

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