Stralcio di una bella intervista al sindaco uscente di Livorno a cura di Luca De Carolis per Il FQ, 11-05-19
“(…)
Voi 5Stelle sembrate recuperare. Merito dell’ave r tenuto duro sul caso Siri o della virata a sinistra?
Quello che sta pesando sono innanzitutto i risultati del nostro lavoro, ed è l’aspetto che più mi interessa. Al governo ci siamo presi delle deleghe difficili, di certo più di quanto lo siano quelle affidate alla Lega.
La sicurezza non è poi così semplice da gestire, non crede?
Sulla sicurezza è facile parlare alla pancia dei cittadini. Noi invece abbiamo lavorato su provvedimenti di cui ora si vedono i risultati, a partire dal reddito di cittadinanza.
Quelli targati Carroccio invece non funzionano?
Nel caso della Lega si può parlare di un effetto da panna montata. I loro provvedimenti vengono presentati come se fossero chissà che cosa, ma poi si sgonfiano e gli elettori che non sono tifosi se ne stanno rendendo conto.
Tra quei provvedimenti c’è anche il decreto Sicurezza?
Sta creando problemi nella sua applicazione, e anche qui parlo da amministratore. Il lavoro per l’integrazione dei migranti si è fatto molto più difficile. Le cooperative impegnate nel sociale non riescono più a partecipare ai bandi, e si stanno perdendo posti di lavoro, anche qui a Livorno.
Il M5S però il decreto lo ha votato.
Faceva parte di un accordo di governo. E gli accordi si rispettano.
Si poteva trattare. E ora il conto lo pagano altri, come lei ricorda.
Io parlo degli effetti che sta avendo da amministratore, certo. Ma l’aspetto politico nazionale richiede un’a lt r a chiave di lettura.
Lei prima accennava alle differenze con la Lega. E si torna alla domanda: vi siete ricalibrati a sinistra, dopo esservi schiacciati per mesi sul Carroccio sull’i mmigrazione?
Non ci siamo schiacciati sulla Lega, e non porrei la questione in termini di destra e sinistra. Sull’immigrazione abbiamo un’idea diversa dal Carroccio, ossia che il Trattato di Dublino vada rivisto e che i migranti vadano ridistribuiti tra i vari Paesi dell’Unione europea.
Lei sarebbe andato a trovare la famiglia nomade a Casal Bruciato, come ha fatto la sindaca Virginia Raggi?
Sì, perché la legge va rispettata, ed è un principio che andava ribadito.
Luigi Di Maio ha criticato la sindaca: “Prima i romani poi i rom”.
Non si vuole tenere i rom per strada, nei campi e neppure nelle case. Ma da qualche parte dovranno pur stare. E la via migliore è seguire percorsi di legalità.
La Lega sostiene che il Movimento è stato giustizialista con Siri mentre è stato garantista con i suoi sindaci. E l’accusa vale per la Raggi ma potrebbe valere anche per lei, Nogarin.
Sono cose completamente diverse. Appena un amministratore del M5S è stato accusato per una vicenda dove si sospetta corruzione (il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito, ndr) è stato cacciato alla velocità della luce. Io come Virginia o la sindaca di Torino Chiara Appendino, non siamo mai stati coinvolti per inchieste relative a presunte mazzette o cose del genere.
Lei e le due sindache eravate contrari a salvare Salvini dal processo per la Diciotti.
E non è un caso: siamo tre amministratori, in prima linea.
In queste ore è emersa la relazione degli esperti della Procura sull’alluvione a Livorno del settembre 2017, in cui morirono otto persone. E il rapporto è molto duro nei suoi confronti: “Con un censimento dei punti critici si sarebbero potuti limitare i decessi ”.
Quella relazione è di oltre un anno fa ed è emersa ora. Ma io nel frattempo ho dato tutte le spiegazioni in un interrogatorio che io stesso avevo richiesto. Il ricordo di quella tragedia mi amareggia moltissimo. Ma so di non avere errori da rimproverarmi.