“Quando accade una tragedia è comprensibile e inevitabile che prevalgano la rabbia e il desiderio di giustizia immediata. Ma è proprio per questo motivo per cui esiste lo stato di diritto e opera la democrazia rappresentativa.
Non ho mai avuto a che fare con Autostrade (non ho nemmeno la patente) o con la Benetton (i miei tg non si occupano di moda), e non sono sicuro che tutti i falchi e le colombe di queste ore possano dire altrettanto: ma sono fatti loro.
Se si accerterà una responsabilità diretta o in mancata vigilanza da parte della società Autostrade – come di ogni altro soggetto potenzialmente implicato – credo che la punizione debba essere esemplare e senza mercanteggiamenti.
Trovo anche inaccettabile che ci siano parti secretate nell’accordo di concessione: chi lo ha deciso ne deve dare spiegazione all’opinione pubblica.
Ma tutto questo non può avvenire a ritmo di tweet e dichiarazioni a favore di telecamera. Se il premier ritiene intollerabilmente lunghi i tempi della giustizia promuova una riforma radicale del settore.
Se, come sarebbe giusto e comprensibile, pensa che di fronte a decine di morti si debbano avere certezze in tempi rapidi, istituisca una commissione con pieni poteri ispettivi composta dai massimi esperti del settore, con la missione di stabilire entro un mese cosa è davvero successo e perché, dia modo a chi sarà chiamato in causa, Autostrade, Anas o ministero delle Infrastrutture che sia, di presentare le sue tesi difensive, e poi sarà in grado di prendere anche le decisioni più drastiche, senza attendere o ostacolare il cammino della giustizia.
La giustizia sommaria la lasciamo ai tribunali rivoluzionari e ai regimi dittatoriali: è quel che mi aspetto da un premier che si è presentato il primo giorno come avvocato degli italiani”
Enrico Mentana