Luciano Odorisio, Politica

Diritti di donne e gay: mai abbassare la guardia

Lettera al direttore de IlFQ, 3-4-19

Signori ma voi tenete la donna per cosa o per persona?”, così Salvatore Morelli si rivolgeva ai colleghi deputati che rifiutavano di concedere i diritti di uguaglianza, giustizia e libertà alle donne. 

Era il 1867. 

Il deputato delle donne, così era definito, si sentiva rispondere che Dio aveva creato prima l’uomo e poi, dalla costola di Adamo, la donna; quindi il compito della donna era esclusivamente quello di fare figli ed essere angelo del focolare…

È stata ed è lunga e tutta in salita la strada perché l’universo femminile veda riconosciuti i diritti che gli spettano, non uno in meno… I tempi cambiano e la società si evolve. 

Oggi si affrontano tematiche un tempo considerate tabù e l’omosessualità è una di queste, ma i pregiudizi e gli stereotipi sono in agguato. 

Don Gallo sosteneva che c’è una famiglia là dove c’è amore e non importa se ad amarsi sono due uomini o due donne… 

Le famiglie tradizionali non devono temere la concorrenza; spesso però è proprio nelle famiglie tradizionali, non in quelle arcobaleno, che si consuma la violenza domestica. Su questo sarebbe opportuno meditare… 

Nel 1948 l’Onu ha sancito i diritti naturali dell’uomo. È utile sottolineare e ricordare in quel di Verona che tali diritti valgono anche per la donna e per gli omosessuali. 

Si pensava poi che lo slogan “L’utero è mio e lo gestisco io”avesse fatto il suo tempo e invece… mai abbassare la guardia.”

MARIA GRAZIA COLOMBARI

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