Condivido il post di Francesco Maria De Collibus con la sola differenza che il ministro Fioramonti a me piace proprio, ma si ritrova al centro di un fuoco incrociato per aver “osato” mettere in discussione la presenza del crocefisso nelle aule.
“Di tutte le polemiche miserabili che appestano la politica italiana la più miserabile, ignorante e miope è indubbiamente quella che riguarda la scuola frequentata dal figlio del ministro Fioramonti.
Testimonia una concezione preistorica e fondamentalista dei paesi e delle culture che mi fa semplicemente rivoltare lo stomaco.
Del Ministro Fioramonti non ho alcuna opinione particolare, ce l’ho invece ben precisa dello scandalo destato dal fatto che un bambino nato e cresciuto a Pretoria da una coppia mista italiano-sudafricana sia stato iscritto a una scuola inglese.
Banda di mentecatti: in che razza di lingua pensate che parlino i genitori a casa?
Quale lingua pensate che il bambino abbia utilizzato nelle scuole fino ad adesso?
Parlate di mancanza di fiducia nella scuola italiana: come se una scuola capace di formare cervelli che poi vanno a insegnare a Pretoria avesse davvero bisogno di ulteriori sacrifici umani per testimoniare la propria bontà.
Ma avete idea di come sia vivere all’estero, con persone di una lingua e culture diverse, fuori dal vostro buco di culo?
Si, l’ho chiamato buco del culo, perché se voi siete quello che siete e le vostre idee puzzano come puzzano quello non può che essere un buco del culo, pura logica elementare.
È ovvio che il bambino sia più abituato all’inglese che all’italiano, è ovvio che il padre si preoccupi e voglia farlo sentire – se c’è la possibilità – più tutelato.
Al contempo sempre voi, miserabili, odiate i figli di marocchini, africani e cinesi, bambini che devono cambiare la propria lingua d’insegnamento dall’oggi al domani e i quali certamente non hanno i soldi per valutare una prestigiosa scuola internazionale.
Vi arrabbiate per lo Ius Culturae, negate lo sforzo lancinante che questi nuovi italiani e le loro famiglie hanno dovuto sostenere.
Dite che loro non saranno mai come voi e miserabili come siete c’è da augurarselo.
Quella stessa scuola che a giudicare dalla vostra atroce ignoranza così male avete frequentato da studenti diventa ora un comodo randello da usare contro chi non vi piace: sistematicamente i più deboli, sistematicamente coloro che non si possono difendere.
Questo siete, bulli, frustrati, ossessionati dai più deboli, gli unici contro i quali avete gioco facile a prevalere.
Siete delle merde, mi fate schifo oltre ogni ordine di grandezza, il fiato con cui mi sforzo di ragionare questa volta voglio usarlo tutto per sputarvi negli occhi.
C’è quasi fa essere felici al pensiero che il paese finalmente crolli: così almeno seppellirà anche voi miserabili tra le sue macerie.”