Luciano Odorisio, Politica

Conte e Zinga contro Renzi e Di Maio

di Wanda Marra per Il FQ, 5-10-19

Da quando Matteo Renzi è uscito, il Pd ha guadagnato 2000 tesserati, di cui 500 nelle ultime 24 ore. 

Più del dato in sé conta il fatto che Nicola Zingaretti abbia deciso di lanciare un tesseramento straordinario. “Per amore dell’Italia”, si chiama l’iniziativa che si chiude domani e vede i ministri del Pd ai banchetti in giro per l’Italia. 

E poi si è riaperto anche il reclutamento online dei nuovi iscritti. La maggior parte dei quali arriva da Lombardia, Emilia, Toscana. “Praticamente il tesseramento del 2019 non era mai iniziato davvero”, spiega il responsabile Organizzazione Dem, Teto Vaccari. In genere, si lancia nell’autunno precedente, ma “la vecchia gestione non se n’era molto occupata”. 

Quella di Renzi, per la cronaca. Poi, ci sono state le primarie. 

E il resto è storia recente. 

LA FRECCIATINA di Vaccari è niente rispetto a quelle che ieri si sono mandati Pd e Italia Viva, con un ingresso nella mischia del premier i Giuseppe Conte. Sono giorni che Zingaretti commenta con i suoi: “Matteo la deve smettere di fare il fenomeno”. 

Parole che ieri ha ripreso pari pari il premier: “Non abbiamo bisogno di fenomeni. Poi se uno vuole andare in tv vada pure, ma si sieda al tavolo”, ha detto durante un comizio ad Assisi. 

Il riferimento è all’ultima uscita del leader di Italia Viva, che ai tavoli non si siede e dopo aver passato giorni a rivendicare il mancato aumento dell’Iva se l’è presa con la riduzione del cuneo fiscale (sarebbe “un pannicello caldo”). 

“Manca di rispetto per i lavoratori”, dice Conte. 

L’ex premier ci era andato giù pesante: “Io ho dato 80 euro al mese per sei anni, e hanno detto che era una mancia. Ora mettono solo 2 miliardi sul cuneo fiscale. Ma mica basta annunciare 15 euro in busta paga per parlare della rivoluzione del proletariato”. 

Una nota di Palazzo Chigi fornisce i conti: “Il beneficio medio è di 40 euro mensili in busta paga”. 

A dare man forte a Conte, interviene il capo delegazione Dem, Dario Franceschini: “Sono d’accordo con Conte”. I due si sentono spesso, inevitabile che ieri abbiano parlato anche delle ultime uscite di Renzi. 

Al Nazareno raccontano di un gioco di squadra Zingaretti-Conte-Franceschini contro Renzi e Di Maio. 

La sintesi: “Responsabili contro irresponsabili”. Il ministro degli Esteri, comunque, pure se M5s era sulle posizioni di Renzi, interviene: “Sul taglio del cuneo fiscale, mi fido del lavoro di Conte. Renzi? Non abbiamo bisogno di liti”. 

D’altra parte, l’avvertimento è arrivato da una fonte autorevole per trascorsi personali, come Enrico Letta:

“Voglio dare un consiglio non richiesto a Conte e a Zingaretti. Non è possibile che una maggioranza vada avanti in un Vietnam quotidiano. Facciano con Renzi un patto, nel momento in cui Renzi non lo rispetterà si vada al voto. Se si va avanti come oggi, il governo non arriva a mangiare il panettone”.

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