“I SONDAGGI vanno giù per i Cinque Stelle, sono molto preoccupati, loro scendono al 27-26% mentre Salvini è al 35-36%, quindi si chiedono quali possono essere i temi che ci possono aiutare in campagna elettorale”.
CONTE PARLA CON MERKEL A DAVOS, FUORI ONDA DI “PIAZZA PULITA” I FUORI ONDA di governo “rubati”, e ritrasmessi, non giovano granché alla concordia delle coalizioni.
Tra i tanti ne ricordiamo uno del 2011 quando, con Berlusconi premier agli sgoccioli, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si fece beccare mentre definiva “un cretino”il collega Renato Brunetta.
Ma siamo proprio sicuri che il coffee break confidenziale di Giuseppe Conte con frau Merkel (lei un succo d’arancia), accerchiati da giornalisti e telecamere sia così dispiaciuto al presidente del Consiglio?
Innanzitutto, il linguaggio del corpo. I due mostrano estrema confidenza: non una novità ma pur sempre una bella soddisfazione per chi, l’anno scorso di questi tempi, la Merkel la vedeva soltanto in tv.
Mentre Conte spiega la complessa situazione italiana, la cancelliera fa continui cenni affermativi con il capo dimostrando:
a) l’inglese dell’avvocato del popolo è vivaddio comprensibile (sulla corretta pronuncia non sapremmo dire);
b) lei mostra di rendersi conto (chissà quanto sollevata?) che dietro la violenta campagna sovranista del M5S contro Francia (soprattutto) e Germania ci sono soprattutto esigenze elettorali.
Non preoccuparti Angela niente di personale, sembra dire Conte.
Oppure: so’ ragazzi (Gigi Proietti in “Febbre da cavallo”).
Un premier così immedesimato nel ruolo istituzionale, così super partes ed equidistante da entrambi i contrattisti non l’avevamo ancora visto.
Non una figurona per il franco coloniale, sbandierato da Di Maio e Di Battista come origine dell’esodo biblico dall’Africa, e adesso declassato, coram populo, a spottone.
Però il labiale di Conte, nel momento in cui legittima i sondaggi che danno la Lega in continua crescita, con i grillini che arrancano dieci punti sotto, è un pressante messaggio a Parigi e Bruxelles: attenti che continuando a trattarci male facile che presto quel Salvini ve lo ritrovate a palazzo Chigi.
Infine, ce n’è anche per i due vicepremier, in particolare per Luigi Di Maio. Ovvero: va bene tutto ma rendetevi conto che continuando a menare mazzate in tutta Europa fra poco il caffè non ce lo offre più nessuno.
Non sappiamo come l’abbiano presa i Cinque Stelle che pure lo hanno imposto da sconosciuto avvocato su quella poltrona. Avranno pensato che era un fuori onda per andare in onda?”
Antonio Padellaro – il Fatto Quotidiano, 27-01-19