Lettera al direttore de Il FQ, 17-3-19, di PAOLA MAZZARINI
“Caro direttore, stavo guardando il telefilm Vita da strega su Paramount Channel e durante la pubblicità ho avuto la malaugurata idea di dare un’occhiata a Otto e mezzo. Lilli Gruber chiede a Matteo R: “So che Travaglio le deve dei soldi”. Renzi risponde: “Ieri me ne ha data la metà, mi deve dare l’altra metà”. In quel momento avrei voluto essere Samantha Stephens, la strega del telefilm, per trasformare quel…”
RISPONDE il direttore Marco Travaglio
“Cara Paola, tronco qui la sua lettera per risparmiarle spiacevoli conseguenze, vista la querelomania che affligge i Renzis.
Ho deciso di non rispondere più a questo relitto politico ormai ridotto a una specie di stalker.
Comunque si tranquillizzi: io non ho perso alcuna causa con il tizio in questione, dunque non gli devo un euro.
Quello di cui straparlava l’altra sera sono due cause civili intentate da suo padre Tiziano, che in primo grado si sono concluse con la soccombenza del Fatto in una e del sottoscritto in un’altra:
la prima riguarda un titolo veritiero del nostro sito e una parola veritiera di un mio articolo;
la seconda una mia frase veritiera in tv.
In attesa dell’appello, paghiamo il dovuto, poi quando vinceremo in secondo grado il genitore del Tizio dovrà restituirci tutto con gli interessi.
Ma in tutto questo riguarda Tiziano Renzi, non Matteo che però non lo sa o finge di non saperlo.
E il fatto che paragoni titoli e articoli di giornale con le bancarotte fraudolente e le false fatture per cui sono stati arrestati i suoi genitori qualifica il personaggio.
Lasciamolo dunque sparare le sue balle in tv, finché qualcuno glielo permette.
Fra qualche mese, quando nessuno si ricorderà più di lui, sarà costretto a scriverle sui muri di Pontassieve, di notte.”
MARCO TRAVAGLIO