FRANCESCO BOCCIA Di Maio è ormai compromesso: ora dobbiamo guardare a Fico
“Il capolavoro politico di Salvini, che a livello di consensi non ha eguali tra i partiti di governo occidentali, è anche responsabilità del centrosinistra.
Io ero in minoranza, nel mio partito, quando paventavo questo pericolo come conseguenza all’isolamento del “pop corn”renziano.
Oggi mi sembra che la legislatura sia compromessa e penso che il Movimento 5 Stelle, per sopravvivere, non potrà portarla avanti anche dopo le Europee in caso di disfatta.
È evidente che più vanno avanti e più Salvini farà come Dracula, succhiandogli tutto il sangue. Sta a noi, con una nuova fase che spero possa aprirsi da lunedì con Zingaretti e la nuova segreteria, intercettare quello che resterà del Movimento 5 Stelle, a patto che anche loro affrontino la nuova stagione politica con un diverso gruppo dirigente.
È chiaro infatti che l’attuale leadership è ormai compromessa, proprio a causa di questo governo, ma c’è un’anima del Movimento – cito Fico, per fare un esempio – che credo stia facendo molta fatica a mandar giù il linguaggio e i contenuti di Salvini sulla legittima difesa, sulla sicurezza, sull’immigrazione.
Dovremo lavorare per far cadere il governo e andare subito a elezioni.
Ma in ottica futura il centrosinistra non può certo pensare che il nemico siano i 5 Stelle, che in questi anni hanno raccolto istanze sull’ambiente, sullo sviluppo sostenibile, sulla povertà.
L’avversario non potrà che essere la Lega, che presto accentrerà ancor di più i consensi tra i partiti di destra e alla quale dobbiamo costruire un’alternativa.”
GIANNI CUPERLO Ricostruiamo un campo largo per i delusi del “cambiamento”
“Non capisco le ironie su chi ha raccolto più del 30%, ma i 5 Stelle non si sono mostrati all’altezza di quella responsabilità.
Passare dalla richiesta di impeachment a giurare al Quirinale, volare a Parigi per incontrare uno pseudo golpista, gestire dossier delicati con la disinvoltura di chi è in gita, mangiarsi l’anima per salvare il capo della Lega: una navigazione senza bussola e forse senza altra meta che non sia rimanere ancorati al potere.
Detto ciò, Lega e 5Stelle condividono la deriva del governo, ma non sono affatto la stessa cosa.
La Lega è un movimento autonomista che Salvini ha trasformato in una moderna forza nazionalista 2.0.
Il M5S, come tutte le culture “rivoluzionarie”, mette in discussione il primato della legalità sulla legittimità: “uno vale uno”non è un’invenzione di Casaleggio e non a caso la piattaforma l’hanno battezzata Rousseau, non Montesquieu.
Che poi quella premessa abbia come sbocco le truffe sui bonifici dovrebbe far riflettere su come si seleziona una classe dirigente.
Ora alla sinistra toccherebbe incalzare il M5S sui temi che gli sono cari – la povertà, l’illegalità e l’evasione fiscale – e farne leva per una diversa distribuzione di risorse e opportunità.
Il tema non è convincere Di Maio a divorziare da Salvini per prenderne il posto, ma ricostruire un campo largo parlando a chi non ha più creduto in noi ma alle promesse di un cambiamento che i fatti hanno smentito.”