Stralci da un articolo di Angelo Cammatà per Il FQ, 01-03-19
“Neanche una squadra come il Real Madrid vincerebbe contro una di Serie B se scendesse in campo con 3 calciatori contro 11, la qualità soccomberebbe di fronte alla differenza quantitativa delle forze in campo.
È accaduto qualcosa di simile in Sardegna alle elezioni regionali: i 5Stelle correvano con 59 candidati contro 1.400.
Questi numeri dicono molto della “sconfitta” pentastellata e dei giornaloni che straparlano di una presunta fine dei 5Stelle. È RITORNATO il bipolarismo – dicono in tanti –: “Centrodestra contro centrosinistra”.
Sono gli stessi che in mille articoli hanno annunciato la fine delle categorie di “destra” e “sinistra”, ma questo non conta per persone capaci di sostenere tutto e il contrario di tutto, anche che B. è ancora fondamentale nello scenario politico italiano.
(…)
Anche Tria infatti perde la testa e immaginando (forse) una crisi irreversibile dei 5Stelle, dichiara: nessuno investirà in Italia “se il Paese mostra che un governo non sta ai patti, cambia i contratti, le leggi…”.
Insomma, rivendica di “stare ai patti” nel momento in cui li nega.
Accettando di fare il ministro, Tria ha accettato anche il “Contratto di governo”che prevede un riesame della questione Tav.
E dunque: può appellarsi a “patti stipulati da altri”chi nega quello col proprio governo?
Ha perso la testa anche chi nel Movimento attacca forsennatamente Di Maio.
Sbagliano, perché amplificano l’esito delle Amministrative e sottovalutano che alle Politiche (e in parte già alle Europee) sarà un’altra musica:
1. I pentastellati non cederanno sul Tav e ne beneficeranno elettoralmente;
2. Incasseranno gli effetti del reddito di cittadinanza (dei soldi finalmente arrivati nelle tasche degli italiani);
3. Si daranno (lo stanno già facendo) un nuovo assetto organizzativo che li renderà più competitivi;
4. Diverranno centrali, senza la zavorra delle questioni locali, le battaglie politiche già vinte dal Movimento: vitalizi, Spazzacorrotti, dl Dignità, no bavaglio sulle intercettazioni…
Infine, le critiche al reddito di cittadinanza si ritorceranno contro chi le fa: “Fotografa la povertà – dicono –. Non la combatte”.
Non è così.
“Fotografa la realtà e aiuta milioni di persone a vivere”, questa è la verità.
Poi, certo, occorrerà darsi da fare per diminuire la disoccupazione ma intanto i 5Stelle non lasciano milioni di cittadini in miseria: riceveranno il reddito e, constatarlo farà la differenza nelle urne.
Ciò non significa che l’alleanza 5Stelle-Lega da tattica debba diventare strategica.
Su ciò ha ragione Cacciari: il M5S ha commesso errori – scrive – ma “è assurdo che i dem ignorino le differenze fra Di Maio e Salvini”.
Il Pd deve dialogare col M5S, è incredibile che non rilanci l’idea “di riavviare insieme le riforme istituzionali affossate dai renziani”.
Giusto.
Anche perché – ricordando le responsabilità dem – emergono le ragioni dell’anomala alleanza giallo-verde.
C’è un contratto ma restiamo alternativi alla Lega –dice Di Maio –, quando Salvini sbaglia attaccando i giudici lo contesto (Repubblica, 28 febbraio).
Ma davvero qualcuno pensa che l’anima di sinistra dei 5Stelle goda a stare coi leghisti?
Chi in passato ha votato Pd vuole – io sono tra questi – che i dem accolgano senza indugi il lucido appello di Cacciari. Zingaretti, dopo le primarie, batta un colpo.
E la politica italiana cambierà verso.”