di Andrea Scanzi per Il FQ, 28-05-19
“L’altro grande sconfitto –coi 5Stelle – delle Europee è la cosiddetta sinistra radicale.
E questa non è certo una novità, perché dalla “Sinistra Arcobaleno”in giù è sempre stato un pianto. Eppure non imparano mai.
Ormai i social servono più che altro come balconcino per qualche para-intellettuale “de sinistra”. Mentre le Murgia e altri geni spelacchiati gridavano al fascismo & nazismo, indignandosi già che c’erano pure sulla Nutella, Salvini riempiva le piazze e collezionava consensi.
È la differenza tra Paese reale e seghe mentali, baby. Da mesi gli intellettuali engagé ci smerigliano le gonadi sull’imminente apocalisse. Yeown. Vivono sui social, criticano pensosamente ogni ruttino del “Capitano”, scrivono libri che si leggono da soli e – tra un appello e l’altro pro-Cesare Battisti – si autoproclamano “intellettuali”.
Quarta Repubblica ha di recente mostrato uno spaccato emblematico della autoreferenzialità cara alla sinistra dura e pura. C’era la Murgia, in un soffitto poco frequentato di una libreria, che presentava una sua pubblicazione. A un certo punto, con aria compiaciuta, Ella ha detto in soldoni che “Ieri c’era Pasolini e oggi noi”.
E già qui son partite le ambulanze. Purtroppo però Ella è andata pure avanti: “Finalmente noi intellettuali siamo tornati a parlarci”.
Finalmente, sì: proprio non ci dormivo la notte. Gran finale: “Abbiamo anche una chat su whatsapp dove ci confrontiamo”. Dagli Scritti corsarialle chat su whatsapp: son soddisfazioni. Ora: questi allegri (neanche tanto: “i nd o ss ano” tutti quello sguardo funereo di chi la sera preferisce al sesso le paratattiche di Marcuse) intellettuali in mancanza di prove ci avevano dettato la linea. Niente Lega, che son scimmioni nazisti. Niente 5 Stelle, che son coglioni fiancheggiatori.
Niente Pd, o meglio “facciamo finta che noi siamo alternativi”, perché la cosiddetta sinistra radicale (tranne Rizzo e i desaparecidos di Potere al Popolo) si è poi alleata al Pd. Dall’esito di tale onda rossa si sarebbe alfin soppesata la portata quantitativa di questi Casarini convinti d’esser Gobetti.
E sia. Nelle realtà-simbolo de ll ’accoglienza, Lampedusa e Riace, Salvini ha preso 45% e 30%. Tutti emuli di Himmler? Astensione al 44%, e tanti son proprio di sinistra.
Bonino & Pizzarotti, che volendo fan brodo proletario anche loro: 3,09%. Oltre ogni marginalità immaginabile, nonostante appelli, digiuni e altre frignatine a favor di telecamera. Europa Verde (?), dal quale Civati – un altro col tocco magico – è sceso un attimo prima dello schianto: 2,29%.
Quindi “La Sinistra”, con queste maiuscole goffamente altisonanti e con dentro pure la mai anacronistica Rifondazione comunista. C’erano stati gli appelli di Mannoia & Marescotti.
C’erano state le tirate acritiche pro-Ong. E c’erano stati i tweet dei soliti intellettuali “wuminghioni”, pronti a dirci che Salvini è Farinacci.
A SENTIR LORO, le masse avrebbero sgomitato a milioni per tributare all’onnipre – sente mediatico Fratoianni il sacro ruolo di nuovo Marx. II risultato? Uno stiticissimo 1.7%. Dopo una batosta così, certi “scrittori” e certi “politici” dovrebbero – come minimo – domandarsi se abbiano o no il polso della situazione.
Non lo faranno: dall’alto della loro smisurata evanescenza bolsa, continueranno a trattare chi non la pensa come loro da minorati. Ah: se si fossero presentati insieme, Europa Verde,
La Sinistra e Rizzo avrebbero (di poco) superato lo sbarramento. Ma –da sempre – preferiscono correre da soli per giocare a chi ce l’ha più lungo. Cioè più corto. Protetti e benedetti dai peggiori “intellettua – li” della galassia.”