Andrea scanzi: Calenda è chi Calenda fa
divertente articolo di Andrea Scanzi per Il FQ, 6-6-19
Quando non è in giro a mangiar cigni e spararsi le pose mostrando virilmente l’adipe europeista, Carlo Calenda delizia le plebi in tivù.
Vive proprio dentro il piccolo schermo , dove ama tromboneggiare dall’alto della sua evanescenza bolsa.
L’ultima sua idea, geniale come tutte le altre, è quella di creare una forza di centro –insomma un centrino – magari in coabitazione con Renzi e Casini. Giusto per ricordarci che la politica non è più “sangue e merda”, come ammoniva Rino Formica, ma solo la seconda.
L’altra sera Calenda era a DiMartedì.
In collegamento c’era la Fornero.
Accanto a Calenda, il giornalista Alessandro Giuli.
Il quale, piaccia o meno, ha ricordato dati incontrovertibili: “Quando governava lei con Monti eravate tutti simpaticissimi, non c’era nessun antipatico, ma se non c’era Mario Draghi a dire che qualunque cosa accadesse sarebbe intervenuto lui col bazooka per far calare lo spread, l’Italia era già a gambe all’aria”.
Il pubblico è esploso in un boato, neanche avesse appena visto Mario Giarrusso nudo.
È qui che Calenda ha oltrepassato una volta di più le porte della percezione.
Dopo aver buttato là un’omelia su come la martire Fornero abbia pagato le colpe di tutti noi cittadini debosciati, ha definito Giuli “cafone” e “fascista”.
Detto che se dai a Giuli del “fascista” lo lusinghi, Calenda che dà ad altri del “cafone” è come Sgarbi che grida ’”urlatore bollito” a Memo Remigi.
Se va bene Calenda aggredisce qualcuno su Twitter (talora scambiando profili fake per reali); se va male, alza la voce tipo duro-moscio del Roadhouse mentre accusa altri d’esser antidemocratici.
Quel che è successo pure martedì, con Calenda che sbraitava paonazzo e Floris che si affannava a calmarlo.
Daje.
Se non altro, Calenda ha poi abbozzato delle scuse.
Parafrasando Forrest Gump: fascista è chi il fascista lo fa. Oppure, e se preferite:
Calenda è chi il Calenda lo fa.