“Siccome non si arrendono, quelli del World Families Congress adesso hanno messo in bella vista sul loro sito il simbolo del ministero per la Famiglia e le Disabilità, con tanto di stemma della Repubblica italiana: gli è rimasto quello, e ci tengono a farlo pesare.
Non c’è più il logo del governo che, per usare le parole del sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora, si è “totalmente dissociato”: dopo settimane di patemi, Palazzo Chigi ha chiesto e ottenuto che gli organizzatori del convegno in programma a Verona per il prossimo weekend togliessero l’effigie dell’esecutivo, che non aveva alcuna intenzione di patrocinare un evento i cui temi non sono contemplati “dal contratto di governo” né tantomeno di dare il benestare a un consesso che non tutela “il rispetto della persona indipendentemente dall’orientamento sessuale”.
È DOVUTO intervenire il premier Giuseppe Conte in persona: a nulla erano serviti i tentativi di far desistere il ministro Fontana, che poi è quello che ha voluto dare il patrocinio agli omofobi, antiabortisti e ultratradizionalisti cattolici che venerdì si riuniranno in nome della famiglia.
Ci aveva provato il segretario generale della presidenza del Consiglio, Roberto Chieppa: dieci giorni fa aveva documentato e spiegato come il patrocinio fosse illegittimo, perché non aveva seguito l’iter previsto dal Cerimoniale.
A Fontana, però, quella lettera era scivolata addosso. E poco aveva potuto il capo del dipartimento guidato da Vito Crimi (l’Editoria), che aveva accolto le ragioni di Chieppa e spiegato a Fontana che usare il logo era inopportuno.
Solo Conte, alla fine, poteva convincere il ministro leghista, che ha perfino tentato di resistere, quando giovedì il premier lo ha avvertito via Facebook che il gioco era finito.
Ieri, di fronte alla diffida ufficiale arrivata al World Families Congress, il logo è finalmente sparito. “Dovremo usare direttamente il logo della Repubblica italiana (quella “allegata” al ministero della Famiglia, ndr): per noi si tratta di un felice guadagno”, hanno commentato gli organizzatori, pur irritati per la mole di materiale che andrà ristampata.
Logo o no, sul palco di Verona ci saranno, oltre a Fontana, anche il ministro Bussetti e il vicepremier Salvini.
Quelli, non si possono diffidare“
Ecco com’era il manifesto: