Stralci da un divertente articolo di Daniela Ranieri su Il FQ, 17-02-19 nella giornata della presentazione del nuovo libro di Renzi.
“Abbiamo verificato se, come da premessa, “questo libro non serve a rivendicare il passato né a rimpiangere il presente che avremmo potuto vivere”. Purtroppo, no: per 235 pagine Renzi rivendica i successi di un imprecisato “noi” (i fiorentini geniali); frigna sul “fuoco amico”; si prodiga in teorie orecchiate dai libri di Harari; si auto-incorona argine ai populisti; allude a complotti; si lascia andare ai tic ricorrenti (il 40,8%, ormai diventato 41); vagheggia di intestarsi un nuovo Rinascimento. Non si sa a chi parli, a quale “base”: forse, temiamo, ai renziani sparsi nel mondo. Ecco uno zibaldone di pensieri scelti.
La narrazione di osservatori e analisti, che poco o nulla sanno di me, delle mie emozioni, dei miei sentimenti, vorrebbe confinarmi nell’angolo del rancore. Ma no, ma quando mai. Noi, per dire, pensiamo che Renzi sia un leader sereno, pacificato, proiettato nel futuro e tutto fuorché rancoroso.
Mi auguro che i prossimi leader del Pd riescano a fare meglio di quel 41% che, forse non a caso, è la stessa percentuale ottenuta al referendum costituzionale. Vedi sopra.
La credibilità non dipende da quanti like prendi, ma dalla tua abilità nello svolgere un ruolo. “Ho solo lavorato su Twitter, dove ancora sono primo” (Renzi a Corriere, 14/2/2019). “Ho decuplicato i ‘mi piace’su Facebook” (Renzi, febbraio 2017).
Se e quando questa classe dirigente improvvisata e impreparata accetterà di andare a casa…dovremo mostrarci preparati a presentare i nostri progetti…perché davvero possano essere gettate le basi per quello che considero un potenziale secondo Rinascimento… D o bbiamo recuperare lo spirito della bottega. Come no: al posto di Leonardo Michelangelo Pico della Mirandola Raffaello, Boschi Lotti Bonifazi Romano e Gozi.
‘Voglio i politici come me’ ha preso il posto di quel rispetto che si doveva alla classe dirigente. “Il Nuovo Ulivo fa sbadigliare, è ora di rottamare i nostri dirigenti. Mandiamoli tutti a casa questi leader tristi del Pd” (Renzi a Repubblica, 29/8/2010).
Eravamo contro Berlusconi, ma a favore di cosa eravamo, di preciso? Di Berlusconi.
E questa sinistra mi ha fatto la guerra dopo il fantastico risultato del 41% alle europee. “Questo rimuginare diviene, tuttavia, esemplare per ogni ulteriore lavoro mentale volto a risolvere dei problemi, e tale primo insuccesso ha un effetto paralizzante su tutti i tempi avvenire” (Sigmund Freud, Opere complete).
La vittoria di Trump era giudicata pressoché irrealizzabile. Ciò che sembrava impossibile è diventato realtà nel difficile autunno del 2016. O più precisamente quando Renzi disse: “Da cittadino e da segretario del Pd, nel rispetto della grande democrazia Usa, dico che faccio il tifo per Hillary Clinton”(nel libro ribattezzata “Hilary”).
Io non mi sarei mai permesso di portare la legge di bilancio in votazione senza averne prima concordato almeno gli aspetti salienti con la mia maggioranza. Renzi si permise altro: rimosse dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera tutti i 10 esponenti della minoranza Pd che proponevano emendamenti all’Italicum.
Il cittadino, specialmente al Sud, che anela al sussidio attenderà… di sapere per chi votare, come quando. Originale visione del meridionale parassita e furbastro che si vende il voto per 780 euro (cosa che naturalmente non faceva per il Rei e gli 80 euro): è a questi cittadini che Renzi chiederà di tornare a votarlo?
La sinistra tradizionale non ha mai visto il 41%, neanche in cartolina. Forse era tutta una strategia: portare il Pd al 18%, farsi un partito proprio, prendere il 42%. O no?
Chi propone di annullarla (la Tav, ndr ) non lo fa su base scientifica, ma ideologica: non è una commissione di esperti, ma un meetup di attivisti. “La Tav? Non è un’opera dannosa, ma inutile. Soldi impiegati male. Rischia di essere un investimento fuori scala e fuori tempo” (Renzi, Oltre la rottamazione, 2013).
Questo governo ha invece scelto i condoni… Con i condoni vincono i furbi e perdono gli onesti…Sei credibile se combatti l’evasione, non se fai condoni. Infatti, nel 2016 il governo Renzi varò un doppio condono: rottamazione delle cartelle Equitalia e sanatoria dei capitali esteri sommersi detta voluntary disclosure.
Probabilmente uno degli errori più clamorosi che mi si possano imputare è proprio questo: ho sottovalutato la portata del fenomeno fake news. Nel senso che se ne avesse compreso appieno il potenziale ne avrebbe prodotte di più.
A me non interessa il controllo della ditta, io preferisco cambiare l’Italia. Posto che ha già perso entrambe, che ci vuole? Basta vincere le elezioni, avere i numeri per fare un governo e magari, perché no?, proporre un referendum costituzionale.
Il 41% delle europee è stato un risultato poco studiato. In effetti ci è parso di sentir parlare di questo 41%, ma di sfuggita.
Salvini passa, Virgilio resta. Frase che soppianta tutte le precedenti epocali insensate massime renziane, e è tutto dire.
Foto di cibo postate a ogni piè sospinto, fette di pane e nutella, polenta e pizzoccherri della Valtellina… Hanno trasformato Salvini in un influencer… posta anche la marca dei prodotti che mangia. Salvini che diffonde le foto delle sue cene è un aspirante webstar, è una Chiara Ferragni che non ce l’ha fatta. “Torno a casa dopo aver registrato Porta a Porta e trovo la tavola apparecchiata così dai miei. Che bello: la vita è più grande della politica!” (Foto di crostata, Instagram di Matteo Renzi 11/1/2018).
“Un caffè macchiato nel bicchiere e una cioccolata di qualità… Sotto un sole meraviglioso” (Instagram 8/11/2017).
“Sorella (e mamma) preparano due torte per recuperare dopo tre giorni di duro scoutis m o” (Instagram, 25/4/ 2017).
29/8/2014, cortile di palazzo Chigi: Renzi mangia un gelato dal carretto di Grom. “Matteo Renzi inaugura il nuovo punto Eataly a Firenze insieme a Farinetti” (Ansa, 17/12/2013).
“Pd: pranzo al sacco per segreteria, panini da Eataly” (Ansa, 4/1/2014).
“E alla fine dopo una due giorni tra parenti e amici, la famiglia si ritrova davanti alla sfida decisiva: i Renzi e la Nutella” (Foto di tre barattoli di Nutella coi nomi dei figli, Instagram 26/12/2017).
Tutto sommato, Matteo Renzi è un Matteo Salvini che non ce l’ha fatta.”
L’ex premier Enrico Letta si è permesso del’ironia sul suo profilo Twitter in merito all’uscita del nuovo libro di Matteo Renzi Un’altra strada:
“Il vero titolo del libro di Renzi? #Nonhoimparato….ops! #sischerza”.