Editoriale di Marco travaglio per Il FQ, 6-9-19
Nell’ultimo mese ho visto cose che voi umani nemmeno in una vita.
Ho visto un energumeno da spiaggia chiedere i pieni poteri e poi perdere quelli che aveva dandosi un calcio in culo da solo.
Ho visto un prof. avv. con la pochette a quattro punte brutalizzarlo in Senato come neppure Er Canaro.
Ho visto 945 parlamentari rientrare dalle ferie appena iniziate con l’abbronzatura a strisce o a macchia di leopardo.
Ho visto Renzi finire i pop corn e ingozzarsi di Pan di (5)stelle.
Ho visto il direttore del Verano Illustrato strillare per mesi al ritorno del Duce e poi bivaccare in tv tutto funereo perché la rimarcia su Roma è rinviata a data da destinarsi.
Ho visto Repubblica titolare “Voto subito (ma c’è chi dice no)” come la compianta Padania. Ho visto Giuliano Ferrara elogiare il Conte-2 e, ciononostante, nascere il Conte-2.
Ho visto i giornaloni trasformare Conte da burattino a burattinaio.
Ho visto Mattarella attendere pazientemente Rousseau. Ho visto il Pd vincere le sue prime elezioni dopo 13 anni, ma fra gli iscritti a un altro partito.
Ho visto il bibitaro Di Maio, dato per defunto da tutti, mettere nel sacco i professionisti della politica e far loro ingoiare Conte, Fraccaro, Bonafede e se stesso, per giunta agli Esteri.
Ho visto uno del Pd, Orlando, rinunciare a una poltrona da ministro.
Ho visto un Grillo battersi come un leone per fare un governo con chi gli disse “Se vuoi fare politica, fonda un partito e vediamo quanti voti prendi”.
Ho visto il Cazzaro Verde scaricato da Trump e pure da Orbán, che gli preferiscono “Giuseppi” (n el senso di Giuseppe-1 e Giuseppe-2).
Ho visto gli spiaggiati del Papeete passare dai selfie e i mojito con Matteo ai vaffa e ai pernacchi a Matteo.
Ho visto mezzibusti e dirigenti Rai molto digitali mettere i like su Facebook a Salvini e poi informarsi in giro se i like si possono cancellare.
Ho visto una telegiornalista ottenere un programmino Rai perché era in quota Lega e poi perderlo perché è in quota Lega.
E ho visto Salvini che implorava i fan di chiamarlo ancora ministro (onorario? emerito?).
A quel punto mi sono intenerito. I leghisti in erezione da up erano un filino inquietanti.
Ma ora, in ammosciamento da down, costretti a cercarsi un lavoro e qualche hobby per il tanto tempo libero, fanno pena.
I telefoni non squillano, i like scarseggiano, gli inviti in tv e a cena si assottigliano, le interviste diventano frasette liofilizzate in fondo al pastone dei tg.
E chi prima millantava di conoscerli ora finge di non conoscerli.
No, non può finire così. Il Fatto, sempre dalla parte dei più deboli, lancia la campagna “Adotta un leghista”.
Se lo abbandoni in autostrada, il bastardo sei tu.