di Marco Travaglio per Il FQ, 15-04-20
Problema: si avvicina il Decreto Aprile e il premier Conte dovrà comunicarlo agli italiani, ma senza urtare la suscettibilità dei suoi critici con gli scandalosi abusi di comunicazione che l’han visto accostare, nell’ordine, a: Chávez, Kim, Stalin, Breznev, Castro, Maduro, Mao, Pol Pot, Mussolini, Hitler.
Sono dunque vivamente sconsigliati tutti gli strumenti di sua invenzione, ergo tipicamente antidemocratici, quali: videomessaggi alla Nazione (manca il contraddittorio con la libera stampa, oltreché con la Nazione);
conferenze stampa (c’è il contraddittorio con la libera stampa, ma non con eventuali leader o semplici passanti citati in contumacia);
interviste (c’è il contraddittorio con un giornalista, ma non con tutti gli altri);
comunicazioni verbali dopo le ore 22.30-23 (non c’è contraddittorio, anche perché a quell’ora tutti dormono o si dedicano a più amene attività);
comunicati stampa (non c’è contraddittorio perché lui scrive ciò che vuole e morta lì);
collegamenti dal canale tv di Palazzo Chigi alla pagina Facebook (il traffico aumenta in proporzione inversa a quello dei due Matteo).
Un’apposita task force, in aggiunta alle 19 già arruolate per l’emergenza Covid-19, sta vagliando le possibili soluzioni.
Opzione Luttazzi/Natangelo. Se proprio vuole polemizzare con i leader dell’opposizione, peraltro senz’alcun motivo vista la squisita sensibilità istituzionale che porta Salvini a dargli del figlio di Troika e del Mes e la Meloni del “criminale” e del “traditore”, il premier può sfogarsi da solo (o al massimo con Casalino) alla toilette (opzione Luttazzi). Così tutti gli italiani, a parte Casalino, si convinceranno che il Mes l’ha inventato Conte. In alternativa, può polemizzare con Meloni e Salvini senza nominarli, così la gente si domanderà con chi ce l’ha. Al che (opzione Natangelo) può soddisfare la curiosità degli astanti mimando i nomi dei leader incriminati e abbinando le risposte alla Lotteria Italia: poi chi indovina indovina, e gli altri ciccia.
Opzione Morse. Posto che non sta bene nominare Salvini e Meloni invano, soprattutto in fascia protetta, ma al contempo una polemica senza bersaglio rischia di risultare incomprensibile ai più, si consiglia di usare forme di comunicazione più asettiche: tipo segnali di fumo, messaggi in bottiglia, piccioni viaggiatori, o ancor meglio alfabeto Morse. Per comodità, Salvini viene così: …/.-/.-../…-/../-./.. ; e Meloni così: –/./.-../—/-./..
Opzione Mentana. È ormai nota l’ipersensibilità del direttore del TgLa7 che, se avesse saputo della polemica con Salvini e Meloni, l’avrebbe tagliata prendendo un buco mondiale.
Dunque Conte dovrà preavvertire Casalino affinché avverta i direttori dell’eventuale intenzione di polemizzare con chicchessia. Costoro indicheranno al premier un segnale convenuto da lanciare subito prima del proditorio attacco: occhiolino, triplo battito di palpebra, finto starnuto, finto colpo di tosse, grattatina sul ciuffo, linguaccia, sventolio di pochette ecc. Così potranno interrompere la diretta e mandare ipso facto in onda l’Ispettore Barnaby, con gran giovamento per lo share.
Opzione Barnaby. Per evitare brutte sorprese o frettolosi taglia&cuci, tutti i direttori potrebbero decidere fin da subito l’oscuramento totale di Conte: perché forse non lo sanno, ma nessuno li ha mai obbligati a trasmetterlo in diretta. Barnaby for president.
Opzione Foa-Barachini. Siccome i presidenti della Rai e della Vigilanza invocano comizi riparatorii per Salvini e Meloni, notoriamente esclusi da tutte le tv pubbliche e private, onde evitare una catena infinita di repliche e controrepliche che invaderebbe l’intero palinsesto nazionale, si procederà come segue. Ove mai Conte volesse insistere a smentire Salvini e Meloni (e non si vede perché: dicono sempre la pura verità) o altri, delle due l’una: o invita chi intende sbugiardare a connettersi a ll ’ora convenuta per replicare con un bis di balle; oppure si collega in videoconferenza con tutti i politici esistenti su piazza. Con Zoom si può arrivare a 1000..
Opzione figlia di Salvini. Posto che l’incolpevole figlia di Salvini – così almeno assicura lui – ci è rimasta malissimo nel vedere un signore che dava del bugiardo al padre, che evidentemente caccia balle a tutti tranne che a lei, bisogna fare qualcosa per preservare lei, ma soprattutto il padre, da ulteriori traumi.
Conte, all’uopo, potrebbe evitare di comunicare in anticipo l’orario delle conferenze stampa (tanto arriva sempre in ritardo). E farle partire a sorpresa, quando càpita càpita, e nei luoghi più impensati.
Tipo rave party. Per dire: alle 7.13 su Sky Arte, alle 14.52 su TelePanzironi, all’1 .4 5 su RadioMaria e così via. Evitare RaiGulp, Yoyo, Frisbee e Cartoonito, riservati ai minori.
Opzione Draghi.Per tacitare i critici e fare e dire quel che gli pare, Conte non ha che due strade:
a) confessare finalmente che nel 2011-’12, quando l’Italia aderì al Mes, il premier era già lui, travestito da B. e da Monti;
b) travestirsi da Mario Draghi, col famoso bazooka e la M dorata sulla superpippo da supereroe, così tutti gli faranno la ola. Anche se si presenterà a testa in giù col perizoma leopardato per annunciare ad aprile il Decreto Maggio.