di Luca De Carolis per Il FQ, 6-9-19
Il dem che più faceva muro all’accordo giallo-rosa ha avuto la poltrona che pretendeva, e anche per questo ostentava gelo per l’abbraccio tra gli opposti.
E se tutto andrà come deve potrà guarnirla con la delega di maggior peso in Europa, quella agli Affari economici.
Come previsto, Paolo Gentiloni sarà il Commissario europeo per l’Italia. Un incarico per cui l’ex presidente del Consiglio e ministro riceve su Twitter i complimenti perfino da Matteo Renzi, con cui era stata guerra evidente fino a qualche giorno fa, quando proprio l’ex segretario lo aveva accusato di aver provato a far saltare l’intesa tra dem e 5Stelle.
Ora tutto sembra perdonato nel nome del nuovo assetto, e Gentiloni ringrazia volentieri Renzi, segnando il disgelo. Ma l’ex premier scambia tweet affettuosi anche con Enrico Letta e Carlo Calenda, insomma con le anime più diverse del Pd. E anche questo irrita pezzi del Movimento, mette in circolo tossine.
Perché la sua nomina a tanti 5Stelle pare la prova incontestabile che il M5S è stato sconfitto nella partita delle poltrone. Così urlano al dono al “si – stema”. Rumoreggiano, per il Gentiloni che stamattina a Bruxelles incontrerà la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen per provare a incassare la pesante delega agli Affari economici: e se difetta in competenza, dicono nei palazzi europei, il dem potrà compensare con il curriculum da ex premier per riuscire a prendere il posto del francese Pierre Moscovici.
DI CERTO SARÀ COMMISSARIO e con una delega importante (ballano anche Concorrenza e Commercio). Una poltrona che può essere cruciale per il governo giallo-rosa.
Ma diversi 5Stelle non ci stanno.
A cominciare da quelli che a Bruxelles sono stati eletti, gli eurodeputati. E il primo della fila è il siciliano Ignazio Corrao, per anni vicinissimo a Luigi Di Maio, con cui però è stato scontro quando il capo politico impose cinque donne, esterne, come capilista alle Europee.
Così ieri Corrao colpisce duro: “Complimenti a chi ha negoziato le posizioni di governo per il Pd. Economia, Commissario Ue e Affari europei e anche tutti i ministeri strategici per il Sud (agricoltura, infrastrutture, sanità, sud). Dove noi prendiamo i voti”. Un’accusa al Di Maio che secondo tanti grillini ha sbagliato molto al tavolo della trattativa, tutelando “solo se stesso e pochi uomini di sua fiducia” come sibila un 5Stelle di rango.
Così su Facebook protesta anche un altro eurodeputato, il lucano Piernicola Pedicini: “Non riconosco più il mio Movimento, siamo costretti ad assistere inermi alla consegna dell’Italia al Pd in Europa e ai signori dell’austerità, a quelli che hanno messo in ginocchio le nostre piccole e medie imprese”.
E dietro c’è anche una rabbia che montava da settimane. Perché il gruppo in Europa chiedeva di essere consultato sul nome da indicare alla Ue e, magari, che fosse scelto tra uno di loro. Ma da Roma nessuno li ha ascoltati, raccontano. Neanche quando hanno fatto filtrare che, anche per il ministero degli Affari europei, un eurodeputato avrebbe avuto le giuste competenze. E invece niente.
Ma anche un veterano come il deputato Andrea Colletti dice no: “L’indicazione di Gentiloni come commissario Ue è il primo, si spera uno dei pochi, errori del nuovo governo.
Spero che i nostri ci spieghino il perché di tale decisione e cosa non ha funzionato negli accordi”.
E ovviamente c’è anche il tema di chi è rimasto fuori. Perché per il M5S siciliano, quello con più voti in pancia, è inaccettabile l’esclusione dal governo del capogruppo in Regione Giancarlo Cancelleri, che molti davano come ministro al Sud. Invece quel dicastero ora è dei dem. E non ha fatto certo piacere a Corrao.
COME NON È UN CASO che su Twitter gli abbia risposto il consigliere regionale lombardo Dario Violi.
Irritato, perché l’unico ministro della Lombardia è un dem (Lorenzo Guerini), mentre il 5Stelle Stefano Buffagni è rimasto fuori: “Con 10 milioni di abitanti e il 23% del Pil non potevamo rischiare di metterne uno anche nostro a rappresentarci”, ironizza. Senza sorridere.