Roberto Fico intervenuto alla festa Mdp-Articolo1 e anche in questa occasione, come alla festa dell’Unità, viene omaggiata da applausi e molta simpatia, come se riconoscessero in lui uno di loro.
“Sono contrario a qualsiasi condono, comunque lo si chiami”.
E spiega il suo pensiero in merito:
“Le truffe semantiche sono state tante in queste Paese, come le missioni di pace che missioni di pace non erano. In un Paese in cui dai l’idea che puoi evadere o costruire abusivamente perché dopo 10 anni puoi sanare, è chiaro che ogni condono va in questa direzione“.
Poi, alla critica del capogruppo alla camera di LeU, Federico Fornaro, in merito alla recente nomina di Marcello Foa, perché maturata dopo l’incontro di Arcore tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che ha fatto astenere i parlamentari di Forza Italia in commissione Vigilanza, Fico, che a sua volta ha presieduto proprio la commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, risponde:
“Il problema ha radici più lontane, a cominciare dalla legge sul conflitto di interessi che in 20 anni non si è riusciti ad approvare e da una legge sulla governance Rai scellerata, perché mette nelle mani del governo la scelta dell’Ad e del presidente, Salvini e Berlusconi si sono presentati alle elezioni insieme e sono una coalizione, quindi è normale che Salvini dialoghi più facilmente con Berlusconi che con altri.
Il punto allora è fare una legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari. Sarebbe inaccettabile se non si facessero. Se no l’obiettivo è un altro. Fatto questo, Salvini può andare a Arcore tutta la vita”. ”
Fico ha poi commentato il suo ruolo all’interno dei 5S, spesso in opposizione allo stesso Di Maio.
“Nel Movimento 5 stelle io lavoro per sintetizzare le diverse posizioni, nell’interesse del Paese. Se sono di sinistra? Non sono mai stato iscritto a un partito, ma ho votato a sinistra per tradizione familiare.
All’inizio nel Movimento c’erano persone di sinistra e di destra, che cercavano di lavorare per costruire un qualcosa che andasse oltre, nel’’interesse delle nostre città e dei nostri territori”.
Una linea che Fico vorrebbe portare aventi:
“La fatica di discutere, di confrontarsi per non dividersi, ma per cercare di costruire qualcosa”.
Poi, come in altre occasioni, si è espresso in netta contrapposizione con alcune delle prese di posizione dall’alleato di governo Salvini: dalla politica migratoria al rapporto con il presidente dell’Ungheria Viktor Orban:
“Per me tutte le navi devono poter entrare nei porti e le persone devono poter sbarcare. Il punto centrale è che Europa vogliamo costruire. I paesi di Visegrad e Orban non fanno gli interessi degli italiani, perché se tu non vuoi accogliere gli immigrati che arrivano in Italia costruisci un Europa chiusa ed egoista“.
Poi sull’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione ha ribadito:
“L’Italia deve salvare tutte le vite in mare. Se è in grado bene, se no deve chiedere aiuto a tutti. La Libia non è in grado di farlo”.
Una frase pronunciata nello stesso giorno in cui Di Maio ha detto:
“Per fortuna oggi non ci sono più Ong nel Mediterraneo perché le operazioni devono farle le autorità competenti”.
E proprio per sottolineare questa differenza di visione tra i due big del M5s, alla fine del dibattito Roberto Speranza l’ha buttata sull’ironia: ha invitato la terza carica dello Stato ad iscriversi a Liberi e Uguali:
”Una tessera la teniamo, perché molte delle cose che hai detto superano a sinistra i nostri militanti”.