di Lorenzo Giarelli per Il FQ, 22-11-19
Alle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria il Movimento 5 Stelle ci sarà.
Lo hanno deciso gli iscritti, votando contro la linea del capo politico Luigi Di Maio con percentuali nette: il 70,6% (19.248 preferenze) ha deciso per la corsa alle Regionali, solo il 29,4% (8.025 iscritti) si è espresso in favore della desistenza.
Con buona pace anche di un quesito che, secondo molti attivisti, era fuorviante e poteva trarre in inganno, perché oltre a chiedere di votare “No”per dire “Sì”alle Regionali e viceversa, addolciva la rinuncia definendola una “pausa elettorale fino a marzo”.
A“urne” chiuse, dopo le 20, Di Maio passa sopra le polemiche: “Il mandato è chiaro e fortissimo. Parteciperemo al voto con tutte le nostre forze. In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli”.
PER LA VERITÀ, gli esponenti locali – che ieri hanno attaccato Di Maio anche per aver spinto pubblicamente per il “Sì” a voto aperto – chiedevano innanzitutto di non rinunciare alla corsa, segno di resa alla prima batosta dell’alleanza giallorosa in Umbria e ai cattivi sondaggi.
Nelle ultime settimane, poi, le crescenti difficoltà sia nel trovare un candidato comune con il centrosinistra sia nel puntare con decisione su un proprio esponente, avevano lasciato in sospeso il tema della candidatura, fino all’improvvisa consultazione online.
E rispetto a due mesi fa, quando Rousseau aveva dato il via libera al patto civico in Umbria, il numero di voti è ben più basso: 35 mila allora, 27 mila oggi su 125 mila aventi diritto (dunque, meno del 22% di affluenza).
Di Maio dovrà perciò accantonare la pausa che aveva invocato per promuovere al meglio gli stati generali del Movimento, ovvero la riorganizzazione di uomini e strutture locali che i 5S hanno annunciato da tempo, ma che ancora non è partita: “Avevo detto che per fare gli Stati Generali serviva un po’ di tempo e non eravamo in grado di correre alle Regionali. Gli iscritti evidentemente non hanno questa urgenza. La prossima settimana individueremo i candidati presidenti”.