di Ilaria Proietti per Il FQ, 16-9-19
La prima cosa certa è che il Pd in Umbria dovrà fare un passo indietro sull’appoggio ad Andrea Fora, almeno a sentire i 5 Stelle. Un nome su cui i dem sono intenzionati a tenere, almeno per il momento. “Perché – spiega il commissario regionale Walter Verini – è quello più competitivo tra quelli che hanno dato disponibilità a correre: non è un candidato del Pd, ma civico. Se poi i 5 Stelle tirano fuori il Barack Obama dell’Umbria, vedremo”.
Parte con il freno il dibattito avviato dopo l’appello di Luigi Di Maio che ha proposto un patto civico per arrivare ad eleggere in regione un governatore fuori dalle appartenenze partitiche.
Che porti fuori dalle secche la regione travolta dallo scandalo Sanitopoli e le dimissioni di Katiuscia Marini. Di Maio insiste con Brunello Cucinelli, imprenditore umbro, simbolo d el l ’eccellenza del cachemire, che però dovrebbe destinare il suo ingente patrimonio in un blind trust.
E piace anche ad ampi settori del Pd, anche se non ha ancora sciolto la riserva e rimane piuttosto scettico. “Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione- ha scritto Di Maio su La Nazione – facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati Presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili”.
E ha chiesto che i giallo-rosa sottoscrivano un comune “appello ai cittadini, proponendo alle migliori risorse di questa regione di farsi avanti. Queste risorse ci sono. Chiedendo ad una personalità all’altezza di proporsi come Candidato Presidente. Sosteniamolo e diamogli autonomia piena per formare una squadra di super-competenti, senza interferenze della vecchia politica”.
GLI FA ECO Filippo Gallinella che tutti pensavano potesse essere il candidato del M5S in Umbria: “Non so quanti risponderanno all’appello di Luigi. Io sarei contento se si riuscisse a trovare un accordo”.
Che sarebbe il primo di natura pre-elettorale, per il Movimento. Si tratta del primo test elettorale di Matteo Salvini contro il Conte2. Lo sa bene il Pd che teme che il capo del Carroccio usi la ribalta del 27 ottobre come una clava.
Per questo il segretario dem Nicola Zingaretti si dice pronto a dialogare del patto civico proposto da Di Maio:nelle prossime 24/48 ore verranno messi al lavoro gli sherpa regionali. Per Dario Franceschini che ha lavorato ventre a terra per l’alleanza giallo-rosa, le parole di Di Maio sono importanti anche in prospettiva: anche per le altre tornate elettorali a partire dall’Emilia Romagna.
Anche per Vasco Errani, già governatore della Regione, la proposta dei 5 Stelle “può aprire una fase nuova”. Anche lui con tutto lo stato maggiore di LeU è pronto a dare semaforo verde al patto civico per l’Umbria. “Sinistra Italiana – spiega Nicola Fratoianni – è già impegnata in questo percorso sostenendo la coalizione Umbria Civica Verde e Sociale con decine di liste civiche”.
La reazione della Lega, che sente già in tasca la vittoria, non si fa attendere. “Sono disperati”, dice Salvini affiancato sul palco di Pontida da Lucia Borgonzoni, che vorrebbe tanto conquistare al Carroccio l’Emilia Romagna, e da Donatella Tesei che corre per il centrodestra in Umbria.
E che taglia corto: “Vinceremo nonostante l’inciucio. 50 anni di sinistra hanno distrutto il tessuto produttivo umbro ma ora tutti insieme, grazie alla Lega, libereremo la regione”.