di STEFANO FELTRI per Il FQ, 11-6-19
Perché tanta polemica sui mini-Bot?
“Già erano state fatte proposte analoghe in passato da altre forze politiche e nessuno si è scandalizzato oggi che lo facciamo noi c’è una reazione scomposta ”, dice il governatore del Friuli-Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga.
Ma non è vero.
Sia Corrado Passera, ministro del governo Monti nel 2012, che Pier Luigi Bersani, candidato premier del centrosinistra nel 2013, hanno proposto di usare i titoli di Stato per pagare gli arretrati della Pubblica amministrazione, ma in modo completamente diverso dalla Lega.
Passera e Bersani peroravano una emissione straordinaria di debito pubblico che permettesse allo Stato di raccogliere i circa 50 miliardi necessari per pagare poi (in euro, non in titoli di Stato) i creditori della Pubblica amministrazione.
L’operazione avrebbe trasformato debiti commerciali in debito pubblico, aumentando la trasparenza e immettendo denaro in circolo: per questo sia Passera che Bersani auspicavano che una emissione ad hoc di titoli non venisse conteggiata nei parametri europei di bilancio e non fosse percepita dai mercati come un normale aumento di debito dovuto a conti fuori controllo.
La Lega – nel contratto di governo e nella mozione approvata il 28 maggio –spinge invece per dare ai creditori titoli di Stato di piccolo taglio invece che normali euro.
Una soluzione anti-economica (molte piccole emissioni costano più che una unica di importo elevato) che si giustifica solo con il progetto di far circolare questi mini-Bot nell’economia come una valuta parallela.
Anche se poi bisognerebbe rendere obbligatorio accettarla in pagamento, altrimenti tutti continuerebbero a chiedere euro.
A che serve?
Non c’è alcuna razionalità economica se non avere una moneta alternativa pronta che permetta di evitare crisi di liquidità se l’Italia dovesse uscire dall’euro all’improvviso, con i conseguenti blocchi al prelievo in banca.