Pina Fasciani scrive:
“Comunque è sempre bene ricordare che l’Istat considera occupati coloro che, nella settimana di riferimento della rilevazione, hanno svolto un lavoro alle dipendenze di almeno un’ora.
Come bisogna ricordare che se gli occupati aumentano di numero, ma diminuiscono le ore lavorate, come è certificato dall’Inps, vuol dire che il lavoro è diminuito e la platea degli occupati è precaria visto che l’80 per cento dei contratti sono a tempo determinato.
Insomma, nella sostanza, il poco lavoro esistente è stato solo ripartito tra più persone e per un tempo inferiore.
Peggio mi sento se ricordiamo che alla fine del 2018 scadranno gli incentivi alle imprese del Job acts, e quindi questa bolla occupazionale, precaria, si sgonfierà e molti lavoratori torneranno a casa, saranno licenziati senza le tutele dell’articolo 18.
Per cui il job Acts ha regalato soldi alle imprese, che non hanno reinvestito, e gli consente di liberarsi dei lavoratori,come degli straccetti, finiti i soldi . Un bel pacco dono finale .”
#iovotoliberieuguali