Perché voto Conte
Il PD non ha i numeri per battere la destra, con una coalizione azzoppata, a destra e a sinistra. Con la rinuncia poi, in nome di Draghi, all’alleanza con i 5 stelle ha di fatto rafforzato le possibilità di vittoria della destra.
Pensare di batterla è una pia illusione, la destra vincerà e il solo pensiero mi fa rabbrividire.
Allora il punto politico non è quella di fermare la destra, perché non lo si è fatto ed è stato già tutto consumato dalle suddette scelte scellerate del PD , ma di arginare e contenere la sua vittoria e cominciare a seminare il terreno per una alternativa dopo il voto.
Come?
Intanto tentando di riparare (parzialmente lo so) gli errori fatti e con il voto mandare un segnale di assenso verso la necessaria ricostruzione dell’alleanza con i 5stelle per il dopo 25 settembre.
Il voto a Conte per me è questo, il segnale, in particolare al proporzionale, sia per rafforzarne la sua leadership, collocata nel campo progressista, sia per sostenere il suo programma che ha molti contenuti di sinistra.
Se la percentuale di voto per Conte sarà alta, e più alta è meglio è, il segnale sarà più che chiaro.
Questa scelta, a mio giudizio, aiuterà, non solo una evoluzione positiva di quel movimento, ma aiuterà anche una riflessione (almeno si spera) nel PD, a fare i conti con se stesso, a definire una sua identità slabbrata da scelte incomprensibili, laceranti e facendo finalmente chiarezza se vuole essere un partito che guarda a sinistra, a destra o resta nel limbo di un ipotetico centro.
La partita è questa, non altra.
Il punto è di votare oggi per domani, per aprire possibilità, sapendo che gli errori dell’oggi si pagano, e che il conto prima o poi arriva.
Se viceversa il PD non si interrogherà e si chiuderà ulteriormente nel suo presuntuoso fortino , la sua collocazione è già scritta , con i Bonaccini e i Marcucci che scaldano i motori del renzismo, con l’inevitabile scivolamento a destra, in quell’area “moderata” che sa di conservazione.
Per dire.
di Pina Fasciani