Zingaretti, Giachetti e Martina, le pagelle di A. Polito”
Dopo un’ora di dibattito a Sky (voto 5 per l’interesse, scarso) il modo migliore per distinguere i tre candidati alle primarie del Pd rimane il seguente:
Zingaretti non vuole il ritorno di Renzi (voto 6+ al governatore del Lazio perché è l’unico che ha proposto una qualche autocritica sugli anni del governo, mostrando affidabilità),
Giachetti vuole il ritorno di Renzi (dividerebbe con lui anche una stanza dell’Erasmus per due mesi, voto 7 all’ex radicale per la fedeltà all’ex segretario e per l’aggressività nel dibattito),
Martina vuole e non vuole il ritorno di Renzi perché bisogna smettere di dividersi in renziani e antirenziani e bisogna tutti essere democratiche e democratici (voto 5 per l’ambiguità, cammina sempre un po’ sulle uova).
Per il resto, cogliere le differenze è un gioco da settimana enigmistica: sono piccole e nascoste.
«Un milione di partecipanti» (ma sarebbe un record negativo)
Tutti e tre scommettono su un milione di partecipanti alle primarie (sarebbe comunque record negativo),
tutti e tre sono sicuri che il Pd alle europee andrà meglio che alle politiche (non ci vuole molto),
tutti e tre salverebbero gli immigrati in mare, tutti e tre cambierebbero il reddito di cittadinanza ma non lo abolirebbero,
tutti e tre sono uomini sebbene tutti e tre dicono sempre «donne e uomini», mettendo prima le donne (a proposito, che fine ha fatto Anna Ascani, co-candidata e quota rosa di Giachetti?
Voto 4 al Pd perché ha troppe poche donne al vertice).
La vita nel partito e le alleanze
Gli unici momenti di vera tensione politica, come al solito, hanno riguardato la vita interna del partito.
Giachetti rimprovera a Zingaretti di accompagnarsi a Bettini, l’eurodeputato che non ha votato pro Guaidó a Bruxelles, e rimprovera a Minniti di essere andato con Zingaretti e dunque con quelli che lo criticavano quando fermava le navi delle ong.
Martina rimprovera a Giachetti di aver detto che può lasciare il Pd dopo le primarie e Giachetti conferma che se Zingaretti da segretario aprirà ai Cinquestelle e reimbarcherà gli scissionisti lui se ne andrà davvero, anzi chiuderà il Pd.
Nessuno rimprovera niente a Martina, che è sostenuto da Lotti e De Luca.
Come pensano di riportare il Pd al governo?
Tutti e tre evitano accuratamente di proporre alleanze politiche.
Mai con i Cinquestelle, giurano; mai con la Lega e Forza Italia, spergiurano.
Giachetti vorrebbe tornare alla vocazione maggioritaria di Veltroni (col 18%? Voto 4 per l’irrealtà).
Zingaretti vorrebbe tornare al centrosinistra allargato (voto 7 perché così il Pd ha vinto in Lazio un anno fa e ha perso con dignità in Abruzzo e Sardegna).
Martina vorrebbe puntare «sulle donne e gli uomini del Pd», qualsiasi cosa voglia dire (voto 6 perché non vuol dire molto ma lo dice molto bene).
La tenacia degli elettori Pd
Già l’orario della diretta Sky, l’una del pomeriggio di un giorno feriale, la dice lunga sull’appeal televisivo del confronto.
Però mai sottovalutare gli elettori del Pd (voto 10 per la tenacia e la forza di sopportazione): sono capaci di trovare appassionante anche questo scontro, e di affollare i gazebo domenica.
È la cosa bella (una delle poche rimaste) di quel partito.”
di Antonio Polito x Il Corriere della Sera, 28-02-19