UNA TELEFONATA allunga la vita, recitava un vecchio spot.
Ma talvolta può suscitare cattivi pensieri. Per esempio a Luigi Di Maio, che ieri sera ha letto sull’Adnkronos di alcuni contatti via telefono tra Beppe Grillo, il fondatore del M5S, e il presidente della Camera Roberto Fico.
Grillo, a Roma da martedì, non è riuscito a incontrare il veterano del Movimento.
Ma si sono ugualmente sentiti. “Un colloquio tra vecchi amici” assicurano dagli ambienti della presidenza di Montecitorio, come a sminarne la portata politica in una fase delicata del Movimento, nella quale Fico ha più volte invocato la definizione di una rotta e dell’identità per il M5S uscito ammaccato dalle urne del 26 maggio.
Sta di fatto che al capo politico la notizia delle telefonate è parso l’ennesimo segnale di una grande vicinanza tra Grillo e il “critico” Fico.
E allora, pochi minuti dopo la notizia dei colloqui tra i due, sulle agenzie è stata diffuso che il fondatore si è sentito anche con Di Maio.
Forse un po’ ansioso di non apparire dimenticato da Grillo, a fronte del Fico che lo ha sentito più volte. Magari un po’ geloso.
Così ecco la precisazione. Un dettaglio, in fondo.
Ma che racconta molto del momento attuale del Movimento.