di Antonio Padellaro per Il FQ, 4-7-19
“Dicono i sondaggi (Alessandra Ghisleri) che la decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella, a favore di Carola Rackete ha fatto ulteriormente crescere i consensi per Matteo Salvini.
Che ha subito duramente contestato la magistratura e chiesto l’immediata espulsione della capitana della SeaWatch3, sobriamente definita “una fuorilegge criminale”.
Al contrario, secondo lo stesso campione, si registra il calo del Pd, proprio a causa della campagna a favore di Carola e dei 42 migranti. Culminata con l’arrivo a bordo della delegazione guidata da Graziano Delrio, Matteo Orfini e Nicola Fratoianni.
Un giudizio fortemente negativo che si estende alla raccolta fondi per aiutare l’ong, organizzata dal partito di Nicola Zingaretti che – questo il rimprovero –, non si mobilitò con altrettanto fervore per fornire sostegno economico ai terremotati di Amatrice e ai truffati dalle banche.
Sul fatto che le maggioranze plebiscitarie non sempre (anzi quasi mai) prosperano sui buoni sentimenti non occorre scomodare le dittature del Novecento che edificarono l’orrore sulla base di un successo elettorale.
Neppure andremo a infilarci nel ginepraio del conflitto tra legge morale e leggi dello Stato, anche perché nel nostro caso le opposte forze in campo – presunti buonisti e presunti cattivisti – proclamano l’assoluta eticità dei rispettivi comportamenti.
Per dare forza ai quali entrambi citano, guarda caso, il codice della strada. Dice infatti Delrio che Carola si è comportata come l’autista di un’ambulanza che per salvare la vita del ferito a bordo ignora semafori e limiti di velocità (lo stato di necessità alla base del provvedimento di scarcerazione disposto dal gip Vella).
Ribatte Salvini che, al contrario, la scarcerazione della capitana è un pessimo esempio civile: “Se stasera una pattuglia intima l’alt sulla strada italiana chiunque è tenuto a tirare dritto e a speronare un’auto della polizia”.
OVVIO CHE, sempre, al primo posto, dovrebbe esserci la vita delle persone, ma anche in questo caso il ministro dell’In – terno rivendica un senso umanitario addirittura superiore a quello dei suoi avversari. Merito, spiega, del blocco dei porti che scoraggiando gli arrivi sulle nostre coste avrebbe drasticamente ridotto il numero dei morti in mare.
Lo contesta il partito della solidarietà: bella umanità quella di un vicepremier che insensibile alla sofferenza di quei disgraziati costretti per settimane a friggere nel piombo della calura dichiara che per lui potevano restare lì fino a Natale.
Certo, si risponde, ma non è stata forse la stessa Corte europea dei diritti dell’uo – mo a negare lo sbarco dicendo che chi era rimasto a bordo non correva pericolo alcuno?
Questo ping pong di accuse e controaccuse non risponde tuttavia alla domanda iniziale di questo diario: ciascuna ha le proprie ragioni giuste o sbagliate, ma per quale motivo la linea Salvini è molto più popolare della linea Pd? Per la famosa insicurezza percepita?
Perché siamo un popolo a prevalenza razzista?
Perché le famose élite radical-chic predicano bene solo se gli immigrati se li cuccano gli altri?
O forse perché il messaggio di Salvini, nella sua rozza brutalità, giunge forte e chiaro?
Sul tema immigrazione mettete in fila queste frasi: “La pacchia è finita. L’Italia ha rialzato la testa.
Siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese da chi vorrebbe trattarci come una colonia. Li facciano sbarcare in Olanda”.
Adesso confrontatele con l’analogo programma di Zingaretti che abbiamo letto sull’Espresso.
Un papiro di circa 400 parole, sormontate dal titolo: “Un nuovo modello di tolleranza e di integrazione”.
Anche l’incipit è travolgente: “La sinistra deve promuovere una grande discussione pubblica su quale modello di convivenza e di integrazione della presenza straniera l’Italia intende perseguire”.
Il seguito è tutta una sfilza di “strade diverse da indicare”, di “Leggi Quadro” da approvare, di “Piani Nazionali” da programmare, di “Ius soli e Ius culturae”da perseguire.
La vera domanda è: come mai Salvini non ha ancora la maggioranza assoluta?”