Stralcio dall’ editoriale di Antonio Padellaro su Il FQ, 17-02-2019
“(…) Naturalmente, quanto a scomunicazione (passatemi il brutto neologismo) la politica non si fa mancare nulla.
A cominciare dal duo Di Maio e Di Battista che, meditando un colpo fighissimo in vista delle Europee, si fanno fotografare trionfanti accanto a un gilet giallo golpista che blatera di violenza (lui medesimo sbalordito che il vicepremier italiano sia venuto in pompa magna a omaggiarlo nella botteguccia in Provenza).
Risultato: Parigi che minaccia la rottura delle relazioni diplomatiche, Mattarella che si fa in quattro per metterci una pezza, dietrofront dello spericolato vicepremier, ma solo dopo che “Piazzapulita” ha raccolto lo sproloquio del gilet fuori di testa.
Un altro “scomunicato” di insuccesso è il leghista Claudio Borghi, temutissimo al ministero dell’Economia perché ogni sua parola ha sullo spread l’effetto del viagra.
L’altro giorno, risvegliatosi dal letargo invernale, si è stiracchiato e ne ha sparata una delle sue: “Meglio lasciare l’Ue se resta tossica dopo le elezioni”.
Una di quelle uscite che in passato gli avrebbero procurato vasta eco e telecamere sotto casa.
Ma sull’orlo della recessione non è proprio aria. Lesto, Salvini gli ficca un tappo in bocca prima che l’effetto Borghi ci costi ulteriori interessi sul debito.
E che dire del liberale belga Guy Verhofstadt, protagonista a Strasburgo del j’accuse contro Giuseppe Conte, finito in vacca quando, non resistendo all’insulto facile, ha definito il presidente del Consiglio italiano “burattino di Salvini e Di Maio”.
Coalizzando per una volta opposizione e maggioranza, ferite nell’amor patrio. Il fatto è che l’umore del Paese sta cambiando.
Che a rabbia e risentimento si sostituiscono preoccupazione e ricerca di punti fermi.
Che l’invettiva, la rissa, il colpo di teatro, le urla nei talk, la faziosità, i partiti presi, il guevarismo de noantri, i centravanti ingrugnati, le mogli casiniste non funzionano più.
C’è un tempo per ogni cosa, come dice l’Ecclesiaste. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli.”