Stralcio intervista a Roberta Lombardi di Luca e Carolis per Il FQ, 01-03-19
“(…)In questi anni come è cambiato il rapporto tra Movimento e Pd?
Io parto dalla mia esperienza personale, quindi dallo streaming con Bersani, in cui lui non ci propose di fare un governo assieme, ma di adottare tecniche parlamentari per far nascere un suo esecutivo. Insomma, di far alzare un po’ di nostri senatori al momento del voto di fiducia. Un’offerta non proprio irresistibile, anche se oggi sarei più diplomatica. Ma quel no fu giusto? Certamente, e gli anni del renzismo lo hanno dimostrato. E invece in Regione Lazio? In Regione dopo il 4 marzo si era verificata una situazione inedita, con Zingaretti vincitore di un soffio e senza maggioranza in Consiglio. Così provai a fare un discorso al centrosinistra, partendo dal fatto che c’erano diversi punti in comune tra i nostri programmi. Per questo proponemmo al governatore di lavorare assieme su alcuni temi condivisi. E ci siamo riusciti, su ambiente, lavoro e trasparenza.
Qualche esempio?
È stato avviato un percorso per il piano regionale dei rifiuti, che nelle linee guida recepisce i principi cardine del M5S, dal riciclo al riuso, bandendo il ricorso agli inceneritori. E abbiamo ottenuto sei milioni in tre anni per i lavoratori di imprese in crisi, per permettere loro di creare cooperative e rilevare e rilanciare la loro azienda.
Verrebbe da dire che ha ragione Massimo Cacciari, ossia che il M5S ha molti più punti in comune con il Pd che con la Lega.
Tra i nostri abbiamo sicuramente più gente con una storia di sinistra che persone vicine alla Lega o al centrodestra. Ma ciò perché sono soprattutto i cittadini di sinistra a essersi sentiti traditi, e che hanno ritrovato certi valori nei nostri programmi, dalla lotta alla povertà alle battaglie per il diritto alla casa. Si arrenda: nei programmi avete tanti temi di sinistra. Non è una bilancia. Gianroberto Casaleggio diceva che non esistono idee di sinistra o di destra, ma che esistono buone o cattive idee.
Sarà. Però ora il M5S di governo si sta schiacciando sulla Lega.
Bisogna evitare che la paura di far cadere il governo mini l’identità del M5S. E la nostra identità è realizzare buone idee.
Nel contratto di governo quante ce ne sono?
Molte, sia nostre che della Lega. Ma noi eravamo e restiamo equidistanti. E non dimentchiamo che noi il contratto di governo lo avevamo proposto sia al Pd che al Carroccio.
Però vi siete accordati con Matteo Salvini.
È falso dire che abbiamo preferito la Lega. L’accordo con il Pd era praticamente chiuso, ma Matteo Renzi lo fece saltare. Quindi? Quindi non si può escludere che un domani il Movimento torni a dialogare con il Pd come è avvenuto nel Lazio, dove Zingaretti ha avuto l’intelligenza di capire che il renzismo era morto, e di assorbire alcuni dei nostri temi.
Però proprio Zingaretti ripete sempre che non si alleerà mai con i 5Stelle. È sincero?
Non lo so. Ma ogni volta che dice questa frase io la segno sulla mia agendina…
Intanto Luigi Di Maio vuole riorganizzare il M5S. È d’accordo?
Sì, c’è l’esigenza di farlo. Siamo passati da gruppo di cittadini auto – organizzati a forza di governo. Ma riorganizzazione non vuol dire struttura. Di Maio vuole creare proprio una struttura, con referenti regionali e una segreteria politica. Il capo politico ha giustamente capito che è il metodo a caratterizzare il Movimento. Quindi invece di calare una serie di nomi in conferenza stampa ha aperto un percorso condiviso, con tutti noi.
Quindi, no a una riorganizzazione calata dall’alto?
Assolutamente no.”
Quando LUI disse NO!