La vicenda è ormai chiara. Dietro le bizze, tra il serio e il patetico, che Di Maio sta facendo per salvare un suo ruolo nel governo e nel Movimento 5 stelle c’è Casaleggio, che tanto ha guadagnato in danaro (naturalmenrte per la crescita in notorietà e del business) e in potere nel governo gialloverde che farebbe salti di gioia per riproporlo.
Lo scontro è con Conte, che ha alle spalle Fico e lo stesso Grillo. La battaglia è cruenta ma non esplicita perché la base del movimento (già confusa) non capirebbe, quindi l’oggetto sembra essere lo scontro sul programma di governo (20 punti da prendere o lasciare, dice Giggetto, ma a nome di chi?) del quale in realtà non frega niente a nessuno, tant’è che appena si risolve la grana Di Maio il governo si fa in 5 minuti.
Conte in questo momento non ha ancora la forza di scontrarsi direttamente con l’ex bibitaro e quindi ha chiesto ausilio al Colle, facendosi ricevere e facendo sapere all’Ansa che è pronto a mollare tutto.
Il Colle ha rilanciato rafforzando la “minaccia“ di sparare ora e subito un governo del Presidente, per poi andare a votare.
Quello che aspettava Conte, che ben sa che a questo punto andare alle elezioni prima almeno di un anno sarebbe un regalo tale a Salvini che non glielo farebbe neanche la mamma. Salvo sorprese sempre possibili in Italia, soprattutto quando c’è di mezzo Il Pd.
Di Maio cederà e il governo giallorosso (che tra l’altro dovrà fare subito la cacciata dei salviniani dalla Rai e nel tempo preparare la successione a Mattarella) si farà tra domenica e lunedì
da Dagospia