Se sui migranti il modello resta Minniti e il suo cinismo
Se gli unici argomenti per contestare le proposte economiche del governo sono le “coperture”
Se al sovranismo nazionalista si risponde dileggiando il valore della “identità” invece che promuovendo l’idea di una patria europea forte delle sue tradizioni e aperta al mondo
Se sull’Ilva si continua a difendere una linea che loro hanno dimostrato essere almeno migliorabile, nell’interesse del lavoro e dell’ambiente, solo in un paio di settimane
Se di fronte alla scelta del governo di invitare alla presentazione del nuovo Piano Ilva non solo i sindacati, ma anche le associazioni impegnate da anni a difendere la salute dei tarantini da un impianto che produceva sia acciaio che veleni, si commenta “così è una farsa”
Se di fronte a una “provocazione” sulle difficoltà della democrazia rappresentativa così come la conosciamo, si sceglie di irridere e “tutto va bene così”
Se il Tav Torino-Lione diventa “totem” e per difendere il “totem” si inventano costi fantasiosi da pagare in caso di rinuncia all’opera
Se in anni di governo non si è fatto (quasi) niente per promuovere energie rinnovabili, efficienza energetica, lotta al “climate change”, e quando loro – almeno nelle dichiarazioni – cambiano verso si strepita che “costa troppo”
Se di Marchionne si celebra tutto senza nemmeno provare a ragionare su quale peso avranno nel futuro di Fiat le scelte industriali discutibili e i mancati investimenti nell’innovazione di questi anni
Se si insiste a credere che per creare lavoro si deve agevolare l'”uscita” dallo stesso come fatto con il jobs act
Se si irride al tentativo di dare diritti ai “nuovi” lavori perché poi così le “multinazionali se ne vanno”
Se su Alitalia l’unica preoccupazione è evitare il “pericolo nazionalizzazione” che persino per l’Europa non è il demonio, dopo avere buttato miliardi di euro in privatizzazioni farlocche
Se la “proposta politica” per uscire dall’angolo è il grande rassemblement indistinto anti-populista, cioè mettere insieme tutto l’establishment contro i “nuovi barbari”