La dolce malinconia di Caterina Abbate

In questi giorni mi è capitato di essere sommersa da un cumulo di ricordi, forse a causa delle recenti festività che inevitabilmente comportano un confronto con quelle passate.

Senza voler imitare Dickens, è normale che, come ben sa chi ha la mia età, ci ritorni in mente come eravamo, con chi trascorrevamo i giorni di festa e quanti di loro non vediamo più.

Forse si sono allontanati perché la vita li ha condotti in un altrove, spaziale o temporale, non saprei dirlo.

Tuttavia, anche se questi ricordi si sono riaffacciati con prepotenza alla mia mente, non si sono impadroniti dei miei pensieri, non mi hanno fatto dimenticare la “stagione presente, e viva”.

Anzi mi hanno fatto sentire più ricca, più completa, non solo perché andavo indietro nel tempo a giorni felici, ma anche a momenti dolorosi, che comunque mi hanno reso quella che sono.

Perciò non provo nostalgia, il dolore del ritorno, ma una dolce malinconia che mi rende più attenta a capire gli altri, nei loro errori, nelle loro asprezze, nelle loro aspettative, che forse, nella sicurezza della gioventù, nel vedere tutto bianco o nero, in passato non sono stata in grado di intuire o di tollerare.

Ora vedo il bianconero, e forza Juve!

Caterina Abbate