#IosonoGiuliaSarti
“Basta distinguo e processi, alla colonna infame non si lega nessuno
Il revenge porn è pura barbarie, e il perbenismo che lo accompagna è peggio
Sul caso di Giulia Sarti avevo postato sui miei social privati un frame finale di questo video, quello con il cartello in mano e la scritta “Io sono Giulia Sarti e non mi fate niente”, e pur avendo girato in precedenza L’Abitacolo, avevo pensato che una immagine in sè dice più di tante parole, fermandomi lì.
Poi però ho letto molti commenti, e forse qualche parola in più serve.
Il video era girato per chiedere ai probiviri del M5s di fermarsi e archiviare il processo sui rimborsi che si sta facendo alla Sarti militante del M5s, perché il linciaggio che sta subendo in queste ore quella che è poco più di una ragazza non consente di aggiungere altro.
Ma appunto i commenti che ho letto, le distinzioni un po’ pelose non tanto dei militanti grillini (che mi sembranop assai affezionati alla Sarti), ma di naviganti di cui non conosco le preferenze politiche, mi hanno convinto a pubblicare il video e tornarci su.
Chi ha costruito la colonna infame per Giulia, sparando a migliaia di indirizzi whatsapp, messenger e email le foto private della Sarti rubate ormai cinque anni fa dal suo computer, conta proprio sull’appoggio di chi distingue caso da caso.
Il revenge porn ha già fatto vittime in Italia, ed è appunto un gesto infame che trova l’humus giusto in chi dice che però la tizia o la caia era assai antipatica, e quindi quasi quasi si merita la colonna infame. Oppure in chi (è successo in questo caso), sottolinea che però lei metteva all’indice tutti gli altri e in fondo ben le sta, che se fosse stata una ragazza qualsiasi nessuno si sarebbe indignato, e perfino che insomma, che per evitare il revenge porn basta moderare i propri costumi, e non farsi ritrarre in mutande o svestita.
Ecco, questo, proprio questo è il motivo per cui ieri toccò drammaticamente a Tiziana Cantone, oggi tocca a Giulia Sarti, domani toccherà ancora a qualcun altro.
Non ci sono distinguo possibili, questa è barbarie e basta. Oltretutto gettata addosso come sempre accade a chi è già in ginocchio per altre vicende, e quindi più debole.
Per questo credo che i probiviri M5s debbano fermarsi e non occuparsi più della Sarti.
Per questo alzo il cartello dicendo #IosonoGiuliaSarti, e invito tutti a farlo con me.
I parlamentari del M5s, i parlamentari degli altri gruppi, chiunque abbia chiaro che non si possono permettere le colonne infami.
Mi seguite?” di Franco Bechis
E l’accurata ricostruzione fatta da Luca Telese
E gl’interventi di:
Selvaggia Lucarelli, a proposito di Paolo Mieli e della Gruber,