Adoro i “reportages” di Pina, sempre così appassionata, onesta, pronta a mettersi in gioco di nuovo per una sinistra che ha bisogno di ritrovarsi.
E spiritosa e caustica del tipo “Quanno ce vò, ce vò”, come amava dire Trilussa.
“Mentre mi preparo per andare al mare, rifletto sui miei sentimenti rispetto alla iniziativa di ieri, del PD a Spoltore, con Gianni Cuperlo.
Quindi riflessioni poco politiche , più intime diciamo.
Il primo sentimento è stato quello di un certo disagio, rivedere persone che ipocritamente ti salutano , ma che ti hanno pugnalato alle spalle non è stato agevole. Ho pensato che avessero la faccia come il cu…o.
Ho registrato un senso di distanza profonda verso altre persone venute lì per vedere come andava, mandate da altri. Commissari addetti al controllo, che a fine serata avrebbero dovuto riferire a chi di dovere.
Poi i renziani di ferro, che ne hanno fatte di cotte e di crude, prodigarsi per farsi un selfie con Gianni. E lì ho rischiato che mi partisse un embolo!
Poi persone care, che stimo e che mi hanno salutata con affetto sincero. Mi hanno salvata! Ciò ha frenato la partenza dell’embolo!
Altre persone curiose di ascoltare Cuperlo, incerte sul da farsi , che si sono allontanate dal PD, ma che so essere persone serie, capaci, con alle spalle belle storie , buttate alle ortiche dalla miserevole piegatura del PD.
Mi hanno suscitato tenerezza e rabbia.
Tenerezza perché ho visto nei loro occhi una scintilla di speranza . Compagni nel cuore e nella mente.
Rabbia perché quella speranza è stata umiliata, mortificata, avvilita, attaccata, senza rispetto e con ogni mezzo.
Ciò che ho provato è pena, dolorosa, inquieta. Pena per quel mondo diviso e fratturato, reso inerme e stordito.
Mi sono domandata se era possibile recuperare quelle fratture o se è necessario un nuovo inizio.
Penso sia necessario un nuovo inizio dove forse, fatta la tara e tagliata la melma, potremo ritrovarci e reiniziare un cammino.
Io ho cominciato, ma finché non ritroveremo sentimenti comuni limpidi e trasparenti come l’acqua, sarà monco.
Ora al mare.”
Pina Fasciani