PROSEGUE l’amicizia affettuosissima tra la giornalista salottiera del Foglio Annalisa Chirico e il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La nostra, che già in passato aveva prestato la penna alla sua profonda ammirazione per il Salvini uomo e politico, è la stessa che poi lo invita – ospite d’onore – alle sue cene di gala da 6 mila euro a coperto per sostenere la sua fondazione che lotta per una giustizia giusta.
Ieri Chirico è tornata a dedicare le sue attenzioni all’amico leghista.
Una ricca, voluminosa paginata tutta per lui, un pezzone da 10 mila caratteri o giù di lì.
Per sciogliere un mistero: “La sua ascesa pare irresistibile ma sulle ragioni della sua ascesa non c’è unanimità. Quali sono i veri ingredienti del successo saviniano”.
Chirico interroga sull’argomento il gotha della stampa italiana.
Tutti i direttori dei più solenni giornali del Paese consultati, in fondo, per confermare il presupposto di partenza: Matteo è bravo, bravissimo.
Non lo dice mica lei, il sospetto ce l’avevano fatto venire milioni e milioni di italiani alle urne.
E quindi, già nella titolazione, mettiamole in fila le qualità del Capitano:
“La semplificazione massima del linguaggio e la concretezza. Il dominio delle piazze, fisiche e virtuali. La capacità di farsi interprete di un sentire profondo e reale”.
Amen