di Angelo Piazza
Copiato e incollato un post che gira in rete da stamattina, che l’amico Gaetano Amato ha definito:” Il fallimento della mia generazione magnificamente esposto da questo signore che non ho il piacere di conoscere”:
“Pensavo a questi “grillini” indemoniati che s’aggirano sul web, che scassano le palle e s’incazzano di brutto.
Mi ricordano com’eravamo e come non siamo più.
Si, lo so, sono impreparati e di politica non ne sanno niente.
Meno male.
Noi quando occupavamo le fabbriche e facevamo a botte con la polizia non ne sapevamo molto di più.
Sapevamo che era giusto farlo, che era giusto ribellarsi, con ogni mezzo, per non stare in mezzo a gente come quella là.
Oggi lo fanno loro.
Senza spranghe ma con la stessa rabbia.
Senza eskimo ma con lo stesso ardore.
E noi? Beh noi abbiamo fatto del 68 una data morta, delle nostre parole dei sussurri, delle nostre bestemmie un rosario.
Abbiamo messo su pancia amico mio e la guerra la facciamo al caffé.
Ci stanno sul cazzo sti grillini perché ci ricordano chi eravamo e non siamo più.
Hanno scoperto i nostri limiti, le nostre rivoluzioni fallite e non difese,gli ideali messi in cantina mentre loro li mettono alla finestra.
Sono sprovveduti e meno male.
Noi oggi siamo “provveduti” di tutto eppure non abbiamo in tasca niente.
Forse non dovremmo prenderli per il culo ma ascoltarli un po’ di più.
Forse dovremmo mettere nel cassetto il Capitale ed imparare a difendere il nostro quotidiano capitale.
Si, tu dici che mica si puo’ mettere un idraulico a fare il Premier e un ragioniere a ministro dell’economia.
Non ne sanno niente e ci ritroveremmo col culo per terra.
Più di adesso?
E’ questo il Paese che volevamo? Abbiamo preso botte per questa fogna politica, per questi Governi baldracca?
Forse abbiamo sbagliato qualcosa.
Forse ci siamo arresi.
Loro no.
Li schifiamo perché hanno fatto di un comico un politico, noi di un politico un comico. Cosa é meglio?
Inutile caro amico passare i giorni a lucidare le nostre falci e i nostri martelli come fosse l’argenteria di casa che non si usa mai ma serve solo a farla vedere agli altri.
Inutile caro amico sventolare in salotto la nostra bandiera rossa se abbiamo perso il coraggio di metterla al balcone.
Loro sono brutti, sporchi e cattivi.
Noi belli, puliti e profumati.
Cosa cazzo siamo diventati?
Resti tra di noi, ma ti confido una cosa:
Ti ricordi della volpe e l’uva?”
Angelo Piazza