…unica donna che amò, Hattie Crocker, figlia di un magnate delle ferrovie.
«Hattie adorata, mi rendo conto di essere assolutamente innamorato di te, e lo sarò per sempre».
La ragazza, allora una tenera ventitreenne, gli rubò il cuore forse al Palace Hotel di San Francisco, all’epoca considerato l’albergo più grande del mondo dove lui fu ospite.
Dall’America la madre di Oscar sperava che il figlio sarebbe tornato a Londra con una moglie. Il suo sogno quasi si avverò.
Era fine marzo del 1882.
Un amore breve ma intenso.
E quando ripartì per Londra le scrisse una lettera appassionata:
«Dell’America porto con me soltanto il ricordo di una persona le cui labbra sono come petali di rose d’estate, che ha il fascino di una pantera, il coraggio di una tigre e la grazia di un UCCELLO».
Tradendo così la sua vera natura, lui che si sentiva così femmina, a 28 anni girava in tour in un abbigliamento che faceva clamore, pantaloncini corti, calze di seta e capelli alle spalle.
E una volta tornato a Londra avrebbe combinato un matrimonio di facciata con una ricca irlandese soltanto per nascondere la sua appassionata relazione con Lord Alfred «Bosie» Douglas ed essere poi condannato per sodomia e atti osceni in un processo che fece epoca.
Hattie finì per sposare un finanziere e trasferirsi a New York. Viaggiò in Europa, dove morì nel 1935. A Parigi. Nella città dove, a inizio secolo, si era spento Oscar.