di Luca De Carolis per Il FQ, 16-11-19
Hanno visto tutto e sono rimasti impressionati, molto.
Al punto che giovedì sera diversi parlamentari e veterani vari hanno subito scritto e inviato foto della folla al fondatore, Beppe Grillo. “Guarda che bello Beppe” hanno celebrato, innanzitutto nostalgici.
Perché nelle migliaia di persone stipate a piazza Maggiore hanno rivisto le scene di qualche anno fa, quando quella piazza a Bologna la riempivano loro, i Cinque Stelle, e soprattutto lui, Grillo.
Ancora prima che il Movimento prendesse forma, nel V-Day del 2007, o nel 2010, per lanciare la candidatura del neonato M5S alle Regionali proprio lì, nell’Emilia Romagna dove alle urne del 26 gennaio i grillini probabilmente neanche si presenteranno per schivare una figuraccia.
LO ISSARONO su un canotto trasportato dalla folla, il comico che voleva irrompere nei Palazzi e tirare giù tutto e tutti. Meno di due lustri dopo nei Palazzi a governare ci sono i Cinque Stelle, compresi quelli che tra giovedì e ieri hanno disseminato sui social foto della piazza, corredandole con commenti di stupore, soddisfazione e nostalgia, e vai capire cosa prevale.
Per esempio su Facebook si è palesata Paola Taverna, entusiasta: “Chi fa l’occhiolino o va a braccetto con i fascisti e i razzisti questa sera a Bologna ha perso, e di brutto”.
Il giorno dopo, mentre cerca di tornare a casa in una Roma che affoga di pioggia, al Fatto dice: “Mi è piaciuta perché era una piazza senza bandiere, un sano modo di fare politica che forse il Movimento deve ritrovare.
Quella manifestazione dice qualcosa anche noi, e dobbiamo ascoltarla”.
Ecco, ascoltare.
Anche se il capo politico Luigi Di Maio lo ha subito messo in chiaro ieri, nell’intervista ad Accordi & Disaccordi: “Quelle persone in piazza Maggiore vanno lasciate libere, nessuno metta il cappello sulla manife stazione”.
Però ci sarà un motivo, se i grillini si sono messi in fila a commentare.
Michela Montevecchi, senatrice bolognese al secondo mandato, giovedì ha scritto quasi di felicità: “Se avessi potuto sarei stata stretta con gioia in mezzo a quelle sardine, l’ironia e la conoscenza pacifica sono le armi per contrastare questo clamore dall’inquietante odore di Ventennio”.
Però il M5S forse neanche farà una sua lista, e allora voi come lo contrasterete?
Montevecchi riflette: “Vedremo, va ancora deciso. Di certo quella piazza mi ha ricordato quella del 2013 per le Politiche, quando stavamo tutti con l’ombrello.
Ma la gente di giovedì ci ha detto che va fermata una certa deriva, e che loro ci sono, c’è una comunità che esiste”.
Lunedì mattina voi eletti emiliani incontrerete Di Maio per discutere se fare una lista: parlerete anche della folla di giovedì?
“È un fatto che dobbiamo analizzare, magari dovremmo interrogarci su come tornare a riempirle noi quelle piazze… Di certo è uno stimolo, per tutta la maggioranza”. Uno stimolo, e magari un pro-memoria.
Lo pensa anche un altro bolognese a 5Stelle come Max Bugani, membro dell ’associazione Rousseau, ora capo staff della sindaca di Roma Virginia Raggi.
Giovedì sera la piazza l’ha vista da vicino, e la commenta così: “Era meravigliosa perché spontanea e senza bandiere di partito. Quelle persone hanno dato un segnale culturale prima che politico”.
Però prima piazza Maggiore l’affollavano i grillini…
“Lì c’erano tanti che avevano votato per noi e che ci hanno dato un’occasione. Ma quella piazza è già più avanti dei partiti”. Sul resto, a cominciare dal tema della lista, Bugani non entra.
PERÒ I 5STELLE devono decidere, in fretta.
Con Di Maio che è sempre più orientato a non correre in Emilia Romagna. Così gli suggeriscono anche molti big, convinti che sia meglio evitare un brutto risultato (ai piani alti temono di non andare oltre il 5%) e lasciare spazio al Pd, per una silenziosa desistenza contro Salvini. E magari non solo ai dem. Perché in diversi nel Movimento guardano con curiosità alla lista civica “ros sa” pr esent ata pochi giorni fa dall’ex eurodeputata del Pd e poi dei civatiani di Possibile, Elly Schlein.
E c’è chi vorrebbe proprio costruirne un’altra di lista civica, senza il simbolo del Movimento. Difficile, spiegano dai vertici. Però qualcosa si è (ri)mosso, nei 5Stelle dove un’altra veterana come Roberta Lombardi lo rilancia su Facebook: “Bologna non abbocca, caro capitone”.
E sotto nella foto ci sono sempre loro, quei 15 mila che i 5Stelle lodano e rimpiangono.