di Luca De Carolis per Il FQ, 12-3-19
“Il fondatore del Movimento non è più tale, (anche) perché non voleva più avere a che fare con i tribunali, con le cause.
Per esempio con quella che avrà luogo oggi a Roma, in cui Gregorio De Falco, il capitano di fregata che Luigi Di Maio e i probiviri hanno fatto scendere dalla nave dei Cinque Stelle, chiede di essere reintegrato.
E probabilmente non è un caso se proprio ieri sul Corriere della Sera e poi sulle agenzie sia trapelato l’atto costitutivo della nuova associazione Movimento 5 Stelle, risalente al 20 dicembre 2017 ma finora mai diffuso, in cui Beppe Grillo viene indicato solo come garante e non più fondatore del M5S.
I FONDATORI, nero su bianco, ora sono “solo” il capo politico Di Maio e Davide Casaleggio, il figlio di Gianroberto.
Ed è la certificazione di quello che era evidente da tempo, del passo di lato di Grillo.
Per questo i 5Stelle avevano sempre tenuto celato il documento, che conferma il cambio di fase e soprattutto di guida.
Un testo troppo di impatto per la base e la vecchia guardia, avranno valutato.
Perché, norme alla mano,
Di Maio ha anche la facoltà di cambiare e integrare l’atto costitutivo, a patto di “non alterarne il significato sostanziale ”, formula che vuol dire tutto e niente.
Grillo ha dovuto mandargli una comunicazione scritta per confermare che accetta di restare nell’associazione, come garante.
Ma niente più fondatore.
Perché era stanco di stare sempre in linea, di dover ascoltare sfoghi e risolvere grane, anche se oggi talvolta ha nostalgia dei vecchi tempi, quelli in cui l’ultima parola su tutto era la sua.
Ma l’artista voleva soprattutto sottrarsi alle cause degli ex 5Stelle, e alle richieste di risarcimento.
Tante, e costose.
E così a fini legali meglio rinunciare a quella carica, che resterà vera nei fatti.
Anche se ora il capo è un altro, il vicepremier Di Maio.
E anche il Movimento è un’altra cosa.
Sempre più diversa, dal M5S fondato da Grillo”